12 aprile 2011

Così si combatte il fango

Saviano nella libreria Galla

Giovedì sera in Piazza Castello eravamo più di tremila (3000) ad ascoltare Roberto Saviano.
Presso la Libreria Galla, Saviano ha presentato il suo ultimo libro "Vieni via con me", edito da Feltrinelli, in cui lo scrittore ha raccolto, ampliandole, le sue riflessioni, riportando i suoi monologhi andati in onda nella trasmissione omonima di Rai3 condotta da Fabio Fazio.

Una letio magistralis sulla censura, sull'omertà che la macchina del fango opera su tutti noi, sull'importanza di non infilare la testa nella sabbia, sulla necessità di parlare, leggere e diffondere la legge della libertà di pensiero opinione e parola. Uno squarcio rivelatore sui meccanismi che regolano la censura, in maniera subdola ma legale.
3000 giovanissimi, studenti, ragazzi, eccezionalmente bassa la media di età dei presenti, tenuto conto che la notizia era stata diffusa solo il giorno prima dal quotidiano locale, e dal solito passa parola di amici e sostenitori.

Sul maxischermo posto in piazza, la sua figura abbarbicata su uno sgabello di legno, il suo inconfondibile tic, grattarsi la testa, che a suo dire lo renderebbe poco telegenico, chiuso tra le mura della libreria, per ovvi motivi di sicurezza, infaticabile si è concesso alla fine alle centinaia di lettori in fila ordinata, in attesa di un suo autografo sul libro, fin oltre l'una di notte.
Chi non è riuscito ad avvicinarlo, come me, si è comunque portato a casa un regalo immenso: il miracolo di tutti quei giovani in piazza, presenti, partecipi, attenti, "complici", altro che i "bamboccioni" che il governo accusa di lassismo e superficialità.

Fabio Fazio e Roberto Saviano
Grazie Roberto, per il tuo coraggio, per la tua presenza costante, infaticabile, generosa. Grazie dal più profondo del mio cuore.


Stasera a Perugia un nuovo incontro con Roberto, qui di seguito riporto l'inizio e la fine dell'articolo pubblicato stamattina sul quotidiano La Repubblica.

Che cos'è la macchina del fango? È delegittimazione, attacco personale, screditamento attraverso il gossip, gogna pubblica di fatti privati come un calzino color turchese o una vecchia foto di vacanze su una spiaggia nudista. È un sistema semplice e antico che funziona talmente bene da diventare regola: chi si pone contro il governo o certi poteri, finirà infangato.
...

Per ogni denuncia, per ogni critica, per ogni gesto di coraggio, per ogni resistenza, sai già cosa ti capiterà per cui senza paura dinanzi al "tutti facciamo schifo" risponderei come risposero i ragazzi di Locri alla bestialità ndranghetista: e ora infangateci tutti.

Così si combatte il fango

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hallo meine liebe Claudia,
ich lasse Dir mal in aller Kürze ganz liebe Grüße hier:
Beate