Crisi del debito. Tutta un’altra musica tra Germania e Italia
di Fabio Ghelli
Pubblicato in: Germania il 3 febbraio 2012 su Zeit
Traduzione di Claudia Marruccelli per ItaliaDallEstero
Il premier italiano Mario Monti ha presentato il suo piano di riforme a Berlino. Per prima cosa intende dimostrare all’Europa che può fidarsi dell’Italia.
“Quando al governo c’era Berlusconi, tutto era molto più semplice”, si è lamentato un giornalista italiano durante la conferenza stampa congiunta tra Angela Merkel e Mario Monti, svoltasi presso la cancelleria federale.” Prima c’era sempre qualche divertente esternazione, su cui si poteva scrivere. Ora si parla solo di argomenti seri”.
Misure di risparmio, provvedimenti per la crescita economica, imposte sulle transazioni bancarie. In ogni caso durante l’incontro tra la cancelliera e il successore di Silvio Berlusconi non sono mancati argomenti seri. I due capi di governo si sono persino concessi 45 minuti di colloquio riservato non programmato, cosa impensabile con il precedente capo del governo.
L’andamento dei colloqui mostra un radicale cambiamento nel modo di comunicare tra Roma e Berlino. Mentre l’ Italia di qualche tempo fa si comportava come un discolo che rispetta malvolentieri le direttive dei genitori, la nuova Italia di Mario Monti si sta dimostrando una partner degna di fiducia, in grado di dare un fondamentale contributo alla stabilizzazione dell’ Europa.
La Merkel elogia Monti per le riforme in atto in Italia
In questo senso la Merkel ha avuto parole di elogio per la “straordinaria velocità” con cui il governo Monti ha varato severe misure di risparmio. Dal canto suo il professore varesino ha lodato la Germania per la sua disciplina nel bilancio e l’efficienza di un’economia di mercato sociale come base per una crescita economica durevole. La Merkel ha apprezzato il fatto che l’Italia abbia fatto i compiti a casa. Le misure di risparmio entrate in vigore in gennaio, dovrebbero ridurre il debito pubblico di 33 miliardi di euro e allo stesso tempo risolvere alcuni problemi strutturali – quali per esempio l’eccesso di baby pensionati e la massiccia evasione fiscale – che il paese finora non è stato capace di tenere sotto controllo.
Inoltre sembra davvero strano che gli Italiani siano piuttosto soddisfatti della nuova linea di ristrettezze. Da quando Monti è in carica, ci sono state solo tre ore di sciopero generale: un record. “A dire il vero io stesso resto meravigliato di quest’ampia popolarità di cui godo nel paese” ha dichiarato Monti al quotidiano francese Le Figaro. “Considerata la severità delle riforme che ho realizzato, dovrebbe essere praticamente a zero”.
Nell’intervista con il quotidiano Die Welt, Monti ha detto che gli italiani a tal riguardo hanno dimostrato “una maturità politica, che molti non avrebbero creduto possibile”. Tuttavia il clima potrebbe cambiare molto rapidamente. Come Monti ha spiegato nell’intervista, i risultati dei sacrifici di oggi potrebbero essere visibili solo tra cinque dieci anni. Se l’UE non interverrà presto per proteggere l’Italia dal pericolo di nuove speculazioni finanziarie, le tendenze anti europee che serpeggiano, potrebbero prendere il sopravvento sia tra la popolazione che in seno al parlamento.
Per evitare questa previsione, l’Italia si aspetta subito dall’UE due provvedimenti: un ulteriore allargamento del piano di salvataggio dell’Euro e una maggiore partecipazione della BCE alla stabilizzazione dei mercati, eventualmente attraverso l’emissione di Eurobond. L’Italia non è l’unico paese che ha espresso questo desiderio. Come ha fatto capire il presidente francese durante i colloqui della settimana scorsa con Monti, anche la Francia spera in una maggiore partecipazione della BCE al piano di salvataggio.
L’atmosfera conciliante inganna
“Ora inizieremo la seconda fase del nostro piano di stabilizzazione e metteremo in moto misure per una crescita strutturale” ha detto Monti a Berlino “ce la possiamo fare solo in un contesto economico europeo favorevole. L’Europa deve mostrare ai mercati che l’Italia non è più un pericolo per la stabilità dell’euro.” Finora la Germania si è mantenuta molto cauta nei confronti di queste richieste. Oggi però la cancelliera si è mostrata sorprendetemente disponibilie: “Ognuno deve dare il proprio contributo alla stabilizzazione dell’eurozona” ha dichiarato la Merkel. Sebbene la leva sul fondo salva stati resti come prima una faccenda delicata, si sta già pensando alla possibilità di creare nuovi strumenti e nuovi capitali.
L’atmosfera conciliante non deve ingannare. Nonostante i colloqui amichevoli la partnership italo-tedesca sembra essere ancora ben lungi dalla realtà. Sia La Merkel che Monti sono fortemente sotto pressione, dato che in entrambi i paesi nel 2013 avranno luogo le elezioni del parlamento.
La lobby economica potrebbe essere decisiva per l’Italia
La Cancelliera è a capo di una coalizione in crisi, che secondo i pessimi sondaggi, non sembrerebbe favorevole in nessun caso a una maggiore partecipazione della Germania al piano di salvataggio dell’euro. Il successo del programma di Monti dipende da una coalizione ancor più litigiosa, fortemente infiltrata da potenti lobby economiche.
Proprio queste lobby economiche potrebbero giocare un ruolo decisivo nella seconda parte del piano di riforme proposto da Monti. Farmacisti e tassisti per esempio hanno già annunciato la loro ferma opposizione alle privatizzazioni in programma. Inoltre Monti nei prossimi giorni dovrà discutere con i sindacati delle liberalizzazioni del mercato del lavoro. I risultati saranno illustrati il 20 gennaio in occasione dell’incontro trilaterale a Roma con la Merkel e Sarkozy.
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