16 gennaio 2012

Poveri ricchi sfondati!!!!

Im Land der steinreichen Armen

Nel paese dei poveri ricchi
 
Di Hans-Jürgen Schlamp
Pubblicato su Spiegel i 07 gennaio 2012
Tradotto da Claudia Marruccelli per Italia Dall'estero

La Guardia di Finanza ha recentemente scomodato i cittadini italiani facendo emergere dai controlli cose sorprendenti: Ferrari Testa Rossa, yacht da venti metri e persino elicotteri appartenenti a persone che, stando alle dichiarazioni dei redditi, vivono sotto la soglia di povertà. Ma come ci riescono?

Maserati Gran Lusso
La località sciistica alla moda di Cortina d’Ampezzo è stata invasa di buon mattino da 80 ispettori dell’Agenzia delle Entrate. Alcuni funzionari si sono distribuiti tra hotel, ristoranti, bar, gioiellerie e boutique. Altri hanno preso di mira le auto di lusso parcheggiate un po’ dovunque nella cittadina, in particolare quelle che fanno più di 185 km all’ora su strada e normalmente costano più di 100.000 euro, per esempio le Ferrari o le Porsche Turbo. Hanno trovato 251 di questi super bolidi, dalle targhe sono risaliti ai proprietari e indagando presso le varie agenzie delle entrate territoriali competenti, ne hanno accertato i redditi dichiarati.
Il risultato dell’azione svolta il giorno di Capodanno è stato sorprendente: uno su tre dei fieri possessori di queste auto superlussuose ha guadagnato negli ultimi due anni appena 1800 euro lordi al mese. Quanti anni devono aver risparmiato tutti questi per potersi permettere un’automobile così prestigiosa?
E il miracolo non è tutto qua: nei negozi, negli alberghi e nei ristoranti, visitati da un agente delle tasse il giorno di Capodanno, il giro d’affari è balzato alle stelle. I ristoranti hanno raddoppiato gli incassi rispetto al giorno precedente e triplicato rispetto alla vigilia di Capodanno del 2010. Le vendite delle boutique di lusso si sono persino quadruplicate. “Evidentemente portiamo bene agli affari” hanno detto sogghignando ironicamente gli ispettori, convinti che, le casse si siano insolitamente riempite proprio grazie alla loro presenza inaspettata, mentre, e questo è il grave sospetto, tre quarti dei guadagni sarebbero stati come al solito incassati in nero.
I tartassati viceversa sono davvero incavolati e parlano di „polizia di stato“. E anche i rappresentanti del PDL inveiscono contro simili metodi. Evidentemente non vogliono mettere in discussione il miracolo economico.

Yacht a Portofino

Sotto il livello di povertà, ma con dodici cilindri
Ciò che è emerso dal blitz compiuto nella ex città olimpica delle Dolomiti coincide con moltre altre miracolose scoperte fatte in giro nella Bella Italia. Quando la sera i proprietari delle discoteche parcheggiano di fronte al loro locale si tratta in genere di roboanti autoveicoli da almeno 8 e spesso anche 12 cilindri. Però gli affari devono proprio andare male: i gestori dichiarano un reddito medio lordo annuo di 6000 euro, stando alle loro dichiarazioni dei redditi. Un tenore di vita sotto il limite della povertà, ma con parecchi CV!
Secondo il rapporto del fisco anche i ristoratori e i gioiellieri non se la cavano tanto meglio. La maggior parte di loro non raggiunge i 1500 euro mensili. Ma molti di questi posseggono barche lussuose ancorate nei porti, si concedono costosi viaggi all’estero e pasteggiano in ristoranti a quattro stelle. 42.000 barche definite di lusso, di lunghezza non inferiore ai 10 metri, appartengono a persone che guadagnano meno di 20.000 euro l’anno. Ma come fanno a procurarsi il denaro per le costosissime tasse di stazionamento portuale dei loro giocattoli a vela o a motore?
L’anno scorso in Italia sono state vendute oltre 200.000 auto il cui prezzo supera i 100.000 euro. Ma a chi? Ci sono solo 72.000 italiani con un reddito lordo di 200.000 euro che possono permettersi simili autovetture. Due più due fa quattro, il conto è facile, ma qui la matematica non c’entra nulla. Come è possibile che un italiano su quattro che possiede un elicottero o un aereo guadagna appena 20.000 euro all’anno?
Qualche proprietario di ville, auto di lusso o motoscafi non è affatto povero, ma ha solo dimenticato di essere ricco. Come un dentista di Firenze, che “inavvertitamente” aveva detratto sei milioni di euro dalle tasse. Oppure un imprenditore di Bergamo, che non si ricordava più delle sue cinque case, quando ha chiesto i sussidi didattici, concessi di norma dallo stato alle famiglie bisognose. Ma è possibile che un italiano su quattro abbia la memoria corta, quando dichiara di non possedere assolutamente nulla, che non ha denaro sul suo libretto di risparmio, o persino che non ha un conto corrente?


Gli evasori fiscali potrebbero salvare l’Italia
Il neo capo di governo Mario Monti ora vuole andare a fondo della cosa. Gli uomini dell’Agenzia delle Entrate gireranno per il paese utilizzando il “redditometro” come una bacchetta da rabdomante rivelando così sorprendenti controsensi: niente incassi o poco più, ma una vita lussuosa. Secondo le previsioni di Monti, potrebbero finire nelle casse dello stato altri 120 miliardi di euro, se un gran numero di italiani non evadesse così sfacciatamente il fisco. È un bel mucchio di soldi. In un paio di anni l’enorme debito pubblico italiano sarebbe acqua passata.
Ma per il momento le conseguenze della nuova politica, anche il segreto bancario è stato annullato, sono imprevedibili per gli italiani e nel caso specifico difficilmente quantificabili. Quindi d’ora in poi marito e moglie dovranno fare attenzione ad andare d’accordo e a non litigare anche in sede di divorzio, poiché in caso contrario verrebbe portata in tribunale una dettagliata documentazione patrimoniale e reddituale della coppia, e spedita anche all’Agenzia delle Entrate. Che tragedia: alla fine forse tornerà di moda il “divorzio all’italiana” con sparatoria finale, proprio come nel finale del film premiato con l’Oscar.

Guardia di Finanza all'opera

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