10 agosto 2011

“L’Italia soffre la penale Berlusconi”


di Charlotte Jacquemart– 17 luglio 2011
Pubblicato in: Svizzera sul Neue Zürcher Zeitung
Traduzione di Claudia Marruccelli per ItaliaDallEstero.info

Le monete sono state sopravvalutate, dichiara Harald Preissler, esperto in economia della zona euro
Intervista rilasciata al quotidiano svizzero NZZ, edizione della domenica

Harald Preissler
NZZ: Mi sembra che nessuno voglia più avere a che fare con i buoni di stato dei paesi europei. Questo è proprio il suo campo. Cosa ne pensa?

Harald Preissler: Per noi è un’occasione straordinaria. Possiamo far vedere di cosa siamo capaci. Abbiamo drasticamente ridotto la quota dei titoli di stato dei paesi della periferia dell’euro nei nostri pacchetti finanziari

NZZ: Se la crisi va avanti, crede che solo i Bonds tedeschi reggeranno ?

HP: Potrebbe essere. Attualmente stiamo guadagnando molto con le obbligazioni tedesche, perchè le nostre quotazioni continuano a crescere. Chi possiede titoli di stato qualitativamente superiori, ha ottenuto negli ultimi mesi notevoli guadagni.

NZZ: Da cosa derivano questi enormi incrementi sulle obbligazioni quotate positivamente?

HP: Più la situazione diventa incerta, più la gente vuole trasformare il proprio denaro in titoli di stato. Questo fa crescere le quotazioni, l’effetto è già da tempo evidente. Però ora l’Italia e’ il terzo paese debitore del mondo e comincia a vacillare con i suoi 1840 miliardi di euro di debito. Ecco che l’effetto si amplifica, causato dal disorientamento di un numero maggiore di azionisti, come è successo nei piccoli paesi della periferia dell’euro.

NZZ: Chi cadrà prima, l’Italia o la Spagna?

HP: La Spagna è la maggiore candidata al crollo. Il suo debito pubblico con il 70% della produzione economica è certamente inferiore al 120% in Italia, ma nelle provincie spagnole continuano ad accumularsi nuovi debiti. Però la situazione peggiore è quella delle banche spagnole. Accumulando le loro obbligazioni si arriva a 300%. Questo non è il caso dell’Italia. L’Italia soffre la penale Berlusconi.

NZZ: Chi è in grado di ridurre prima il proprio debito economico, l’Italia o la Spagna?

HP: Entrambi i paesi hanno già tagliato le eccedenze primarie. Cioè: non pagando gli interessi, le entrate superano le uscite. Questo è quello che conta, se si tratta di estinguere i debiti. I due paesi sono fondamentalmente solidi. Anche la Spagna lo è, poichè l’intero debito non è enorme. Le banche spagnole hanno bisogno di un nuovo capitale proprio, che vada dai 30 ai 100 miliardi. Questo è poco in confronto a quello che si sta dando alla Grecia, solo che i mercati non lo capiscono.

NZZ: Perchè no?

HP: E’ il solito circolo vizioso: sparisce la fiducia, crescono gli interessi, le agenzie di rating declassano i paesi – è una conseguenza immediata – e costringono così molti investitori a vendere, se devono fare attenzione alla soglia di solvibilità. Quindi gli interessi crescono ancora di più, i rating continuano a diminuire, ecc. Quando inizia questo circolo vizioso, non si riesce più a fermarlo. E’ pura psicologia e non ha nulla a che fare con i numeri.

NZZ: I bond italiani rendono il 5%. Gli azionisti privati dovrebebro ancora comprare?

HP: No. Perchè sussiste ancora un rischio non trascurabile, cioè che le cose non vadano a finire bene. Chi è in possesso di qualche titolo, dovrebbe conservarlo almeno fino ad una rendita del 7% e poi mollare. Se gli interessi vanno oltre il 7%, diventa pericoloso, perchè poi i paesi non riescono più a liberarsene con le proprie forze. Avrebbero bisogno di tagli alle eccedenze primarie del 4 % e oltre. A lungo andare nessuno è in grado di farcela.

NZZ: Gli Eurobonds risolverebbero tutto?

HP: Certamente. Gli Eurobonds renderebbero i singoli paesi indipendenti dagi umori del mercato. Il mercato sarebbe molto solvibile, cosa importante. L’Italia pagherebbe chiaramente meno interessi, la Germania un po’ di più. In pratica gli interessi per la Germania arriverebbero più al 4% che al 3%. Comunque si potrebbe di nuovo riequilibrare il tutto mediante un sistema di rimborso. Si deve pero’ anche vedere: Gli interessi per la Germania non sarebbero così precipitati senza la crisi economica. Inoltre con la facilità di stabilizzazione dell’euro abbiamo già di fatto questi Eurobonds, diventati ormai inevitabili.

NZZ: Perchè la politica fa così tanta difficoltà ad introdurli?

HP: Per renderli appetibili ai francesi e ai tedeschi ci voglioni governi stabili. Cosa che semplicemente oggi non abbiamo

NZZ: L’enorme debito pubblico degli USA lascia indifferenti gli investitori. Come mai?

HP: Hanno un altro metro di misura . Ma il dollaro è una moneta mondiale e può svalutarsi. Cosa che non può più accadere in in Europa. Nemmeno la possibile perdita del rating AAA può significare, che gli interessi per gli USA crescano. Quando il Giappone ha perso il punteggio AAA, non è successo nulla.

NZZ: Quanto sono ancora importanti le monete nel mondo moderno?

HP: L’importanza delle monete è stata completamente sopravvalutata. La Germania e la Svizzera lottano da decenni con sostanziose rivalutazioni. Il danno è stato leggero. Il pubblico è rimasto stupefatto quando c’è stato il cambio di moneta – e le aziende vendono tranquillamente i propri prodotti specializzati, crescono più forte di prima. Le monete non sono più importanti come una volta, quando solo una manciata di professionisti sapeva come agire .

NZZ: L’euro sopravviverà?

HP: Si, poichè nessuno vuole tornare alla vecchia moneta
Eurobonds

Nessun commento: