11 novembre 2010

Il crepuscolo del cavaliere - Le crepuscule du cavaliere

Le Temps: Le crépuscule du Cavaliere


Invischiato nel “Rubygate”, Silvio Berlusconi appare sempre più indebolito. Le frequenti scappatelle del capo di governo stanno stancando gli italiani. L’opposizione reclama le sue dimissioni e persino il mondo economico fa pressioni/non si tira indietro.

“Venderò la pelle a caro prezzo”. Indebolito dalle rivelazioni che riguardano la sua vita privata, dalle critiche dell’opposizione e dalle perplessità dei suoi alleati politici, Silvio Berlusconi non intende gettare la spugna. Dietro le quinte, ha avvertito i suoi collaboratori che è pronto a dar battaglia fino alla fine. Ieri, all’inaugurazione del Salone della moto a Milano, ha affermato di essere convinto che il suo governo “dispone dellala maggioranza e che resterà in carica fino alla fine della legislatura” nel 2013.

Con i suoi 74 anni, l’onnipotente signore della destra dalla metà degli anni 90, non è mai sembrato così indebolito. Il mese scorso il suo gradimento era sceso al 34% ed oggi Berlusconi si ritrova invischiato nel “Rubygate”, che prende il nome dalla ragazza marocchina che ha dichiarato di aver preso parte a feste private e a sfondo sessuale nella villa privata del capo di governo. Nel mese scorso, il premier sarebbe intervenuto in prima persona presso la polizia di Milano, che aveva arrestato per furto la minore, telefonando alla prefettura e chiedendo che venisse rilasciata, in quanto questa sarebbe stata parente “del presidente Moubarak”. Anche se ha affermato di non aver fatto alcun cenno al capo di stato egiziano, Silvio Berlusconi ha ammesso di essere intervenuto [direttamente]. “Sono un uomo di cuore e aiuto chi ha bisogno” ha tentato di giustificarsi.

Intanto i magistrati milanesi stanno verificando se ci sia stato abuso di potere e l’entourage del presidente del Consiglio comincia davvero a preoccuparsi per le ripercussioni politiche dell’ostentazione della sua vita privata [in effetti si vanta … eccome … della sua vita privata ndt]. L’anno scorso, il cavaliere aveva retto senza troppi intralci/strascichi allo scandalo della giovane napoletana Noemi che lo chiamava “papi”, oltre che ai racconti della escort Patrizia D’Addario che aveva trascorso una notte nel letto del premier. Sua moglie Veronica Lario aveva sì chiesto il divorzio, ma Berlusconi aveva pagato un prezzo politico di poco conto. “Gli affari privati di Berlusconi non interessano molto ai suoi elettori” ricordava all’epoca il politologo Gianfranco Pasquino “ nessuno lo ha votato credendo che fosse un uomo di grande moralità. Tutti sanno che adora le donne”.

Tra l’altro Berlusconi oggi come l’anno scorso tenta di sminuire lo scandalo dichiarando: “ Sono una persona allegra, amo la vita e le donne. Conduco una vita terribile. E se ogni tanto ho bisogno di una serata per rilassarmi, nessuno mi farà cambiare stile di vita”. Ieri ha persino tentato di spostare il campo della polemica affermando : “Meglio essere appassionati di belle ragazze che gay” . convinto che, come in passato, riuscirà a riprendersi dagli attacchi diretti/stoccate. L’ultimo scandalo però sembra consolidare il sentimento di paralisi che circonda l’azione del governo e che ispessisce/rende tangibile la sensazione di fine regno che avvolge il Cavaliere

Poichè il “Rubygate” ha provocato solo delle dure reazioni da parte dell’opposizione di sinistra . Anche la chiesa cattolica rende pubblico il suo fastidio di fronte ai ripetuti scandali del premier. “E’ un uomo malato”, attacca il settimanale Famiglia Cristiana. Per quanto riguarda gli industriali, questi non si tirano più indietro nell’esprimere la loro irritazione. “Il paese è completamente paralizzato. La politica deve recuperare il senso della dignità” ha dichiarato il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia. Numerose testate italiane, tra cui il quotidiano la Stampa, sono ormai convinte che “Berlusconi sia finito”. “ Questa volta, la crisi sembra inevitabile” scrive Gianfranco Pasquino sottolineando che gli elettori [del Cavaliere] potrebbero rimproverargli non tanto la sua vita dissoluta quanto il contrasto tra quest’ultima e la stasi dell’esecutivo: “ L’affermazione di Emma Marcegaglia segna la fine del rapporto di collaborazione con un governo che non fa un granché, al punto che l ‘Italia risulta possedere il più basso tasso di crescita in Europa”. In questo contesto, gli scandali potrebbero servire a far scoppiare la crisi?

Il presidente della Camera Gianfranco Fini, che quest’estate ha abbandonato il PdL, in ogni caso ha dichiarato che “la faccenda è imbarazzante” per l’immagine del paese e auspicato “ un passo indietro” da parte di Silvio Berlusconi. Anche se i voti dei suoi seguaci sono determinanti per la maggioranza, Fini tuttavia non si è ancora assunto il rischio del distacco definitivo da Berlusconi. “Che confermi l’appoggio a Berlusconi o si prenda la responsabilità di aprire la crisi” hanno replicato lunedì i capogruppi del PDL convinti che attualmente nessun partito abbia interesse a provocare elezioni anticipate. “ Il problema è che i suoi fedelissimi non lo mollano” dichiara l’ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari che lascia intendere che il declino potrebbe nel frattempo prolungarsi, a meno che quest’ultimo a sorpresa non prenda l’iniziativa. La stampa annuncia in particolare, tra le altre ipotesi, l’ingresso sulla scena politica di sua figlia, Marina Berlusconi .

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