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13 giugno 2011

13 giugno: Sant'Antonio da Padova

Oggi per i padovani è un giorno di festa, il 13 giugno si ricorda la morte del santo più venerato nel mondo: Sant'Antonio da Padova.
Nella grande Basilica di Sant'Antonio da Padova sono raccolte e venerate da anni le spoglie mortali del grande Santo, e non solo, in una cappella collocata alle spalle dell'altare maggiore, sono esposte le reliquie più preziose del Santo: l'apparato fonatorio (mascella, mento, lingua incorrotta), ed altri oggetti a lui appartenuti.
La Basilica ed il suo chiostro sono visitate ogni anno da centinaia di migliaia di visitatori e pellegrini, da ogni parte del mondo. Per i padovani e i veneti in genere Sant'Antonio è comunemente chiamato Il Santo, tanto che tutto ciò che è riferito a lui, tra cui la Basilica stessa e la tomba sono comunemente dette: la Basilica e la tomba del Santo.

Basilica del Santo

L'opera di Sant'Antonio e la sua divulgazione sono diffuse nel mondo tramite una pubblicazione nota con il nome di Il Messaggero di Sant'Antonio, tradotto in più lingue e spedito in tutti i continenti.

Für die deutsche Freunde mehr hier
Tomba del Santo

06 maggio 2011



Wanderlied

Chi non è felice quando arriva maggio? Fuori è tutto verde e ritorna il caldo. Maggio è di nuovo qui! C’è più di un buon motivo per festeggiare!
La Maifest (festa del mese di maggio) ha origini molto antiche ed è ancora oggi molto viva. Ogni regione festeggia a modo suo. Già la vigilia del 1° maggio  viene addobbato il Maibaum, in genere un tronco di betulla, o di abete rosso in cima al quale viene collocata una ruota adornata di nastri colorati a cui vengono appesi vari oggetti simbolo: il Brezel (classico pane intrecciato) simbolo dei panettieri; le forbici dei sarti; le asce dei falegnami, ecc. Talvolta ci sono anche immagini di animali come il bue, l’asino, il cavallo, la pecora ed gli animali da cortile.
Una volta completato il Maibaum si festeggia, nei paesini e nelle cittadine ha luogo il „Tanz in den Mai“ il ballo di maggio. Si balla e si festeggia fino a sera. Un po' come da noi il classico Concerto del Primo Maggio a Roma.
Purtroppo Sempre meno persone prendono parte a queste manifestazioni, piuttosto le famiglie preferiscono fare delle gite fuoriporta o delle belle passeggiate in campagna. In alcune zone si organizzano cortei in costume o feste con musica. E se la sera si ha ancora voglia di stare assieme viene offerta la Maibowle, una bevanda a base di vino e spumante con fragole, albicocche e Waldmeister (asperula una pianta aromatica che cresce spontanea nei boschi).

Maibowle
Testo della Wanderlied "Der Mai ist gekommen!"
2. Herr Vater; Frau Mutter; daß Gott euch behüt'! Wer weiß, wo in der Ferne mein Glück mir noch blüht ; es gibt so manche Straße, da nimmer ich marschiert, es gibt so manchen Wein, den ich nimmer noch probiert.
Papà , mamma che Dio vi protegga! Chissà se in futuro avrò ancora fortuna; ci sono ancora tante strade da percorrere, c’è ancora tanto vino, da assaggiare.
3. Frisch auf drum, frisch auf drum im hellen Sonnenstrahl, wohl über die Berge, wohl durch das tiefe Tal! Die Quellen erklingen, die Bäume rauschen all; mein Herz ist wie 'ne Lerche und stimmet ein mit Schall.
Salve a te, Salve a te, salutano tutt’intorno i luminosi raggi di sole, sui monti e nelle valli. I ruscelli gorgogliano, frusciano le foglie sugli alberi; il mio cuore cinguetta e canta come un’allodola.
4. Und find' ich keine Herberg' , so lieg ich zur Nacht wohl unterm blauen Himmel: die Sterne halten Wacht; im Winde die Linde, die rauscht mich ein gemach , es küsset in der Frühe das Morgenrot mich wach.
E non riesco a trovare un riparo, così trascorro volentieri la notte sotto al cielo blu: le stelle vegliano, ondeggiano i tigli al vento, mormorando piano su di me, il sole rosso all’alba da lontano mi bacia.
5. O Wandern, o Wandern, du freie Burschenlust ! Da wehet Gottes Odem so frisch in der Brust; da singet und jauchzet das Herz zum Himmelszelt; wie bist du doch so schon, o du weite, weite Welt!
Vagabondare, Girovagare, che voglia di stare assieme! Il soffio divino riempie l’animo; il cuore canta e giubila sotto alal volta celeste, che bello là fuori il vasto mondo!

Questa Wanderlied molto nota in Germania fu scritta da Emanuel Geibel (1815 - 1884), la melodia è tratta da una musica popolare boema.



05 gennaio 2010

Epifania tutte le feste porta via

In Spagna e in tutti i paesi di lingua spagnola i tre re (in spagnolo "los Reyes Magos" o '"Los Tres Reyes Magos'", in catalano "els Reis Mags d'Orient") ricevono letterine dai bambini e portano loro dei doni, per magia, la notte precedente l'Epifania.
I Saggi vengono dall'oriente sui loro cammelli e fanno visita alle case di tutti i bambini; come il più nordico Babbo Natale e le sue renne, essi fanno visita a tutti i bambini nella stessa notte. In alcune zone i bambini preparano una bevanda per ciascuno dei tre re. È tradizione preparare anche cibo e acqua per i cammelli.
Secondo la tradizione, Melchiorre (Melchor) è un personaggio di carnagione chiara che porta ai bambini dei gingilli; è vestito come un sovrano medioevale e, nonostante sia il più giovane dei tre, è bianco di barba e di capelli, per la punizione ricevuta da Gesù per aver dato eccessivo risalto alla sua forza e giovinezza. Gaspare (Gaspar) è anche lui di carnagione chiara, con un costume simile ma ha i capelli castani e porta con sé i giocattoli. Baldassarre (Baltasar) è invece di carnagione scura ed è vestito come un arabo o un moro. Il suo compito è quello di lasciare un pezzo di carbone ai bambini che sono stati cattivi.
Le città di tradizione spagnola organizzano parate notturne a cavallo, i cui i re e i loro servitori percorrono le vie della città lanciando dolciumi ai bambini (e ai grandi) che fanno ala alla manifestazione.
La parata dei re ad Alcoy (nella regione di Alicante della comunità autonoma di Valencia) è ritenuta da alcuni la più antica del mondo; i partecipanti che rappresentano i re e i loro paggi attraversano la folla a piedi, offrendo i loro doni direttamente.
In Catalogna sono vive molte tradizioni specificamente legate ai Re Magi, alcune delle quali del tutto locali, altre più diffuse. Nella maggior parte della Catalogna, il Paggio Gregorio prepara la strada ai re informandoli su chi sia stato buono o cattivo; nel paese di Cornellà de Llobregat, invece, questo ruolo è svolto da Mag Maginet, mentre a Terrassa il paggio si chiama Xiu-Xiu (tranne per Gaspare, il cui servitore è Hassim Jezzabel).
In tempi recenti questa tradizione, come quella del Presepe e dell'Albero di Natale, in molte regioni si trova a coesistere con Papá Noel (Babbo Natale), nei Paese Basco con Olentzero e in Catalogna con il Tio de Nadal.
In Francia la tradizione vuole che l'Epifania sia l'occasione per "Tirer les rois": una statuina viene nascosta in una torta chiamata "Galette des rois"e la persona che trova questa figurina diventa re per tutta la giornata. Se ci sono dei bambini, il più giovane si deve mattere sotto al tavolo su cui verrà servita la torta e deve suggerire (senza guardare) a chi distribuisce le fette  a chi sono destinate. Anticamente si usava al posto della statuina una Fava. Una delle fette, detta "part du Bon Dieu" ou "de la Vierge" ou "du pauvre" (porzione del buon Dio, della Vergine o del povero) è riservata al primo povero che bussa alla porta.
Nel sudovest della Francia, non si prepara la "galette des rois", ma una brioche a forma di corona, decorata con frutta candita e granella di zucchero.
Questa tradizione della Galette o della Couronne trae origine da tradizioni dell'antica Roma.
Il 6 gennaio in Germania è la festa dei Re Magi. Nelle zone cattoliche del paese molti bambini si vestono come i Re Magi e vanno da casa in casa, con una grande stella su un bastone, e cantano una canzone. In cambio ricevono dei dolci o un po' di soldi.
Verso l’Epifania, il 6 gennaio, in Germania i "Cantori della Stella" girano di casa in casa per raccogliere soldi a favore dei bambini poveri di questo mondo. All'indirizzo www.sternsinger.org ci sono molti altri informazioni a proposito (in lingua tedesca)
C'è anche un'altra tradizione legata al giorno del 6 gennaio: gli "Sternsinger" scrivono con gesso sulle porte delle case la seguente scritta:








20 + 08 è l'anno 2008. Su C+M+B ci sono due interpretazioni, entrambi plausibili: per qualcuno è l'abbreviazione di Christus mansionem benedicat, cioè "Cristo benedica questa casa". Per altri è invece l'abbreviazione di Caspar, Melchior, Balthasar, cioè i nomi dei tre re magi.
(Tratto da http://www.viaggio-in-germania.de/sternsinger.html)

Tradiciones de Italia



En Milán, en el día de los Reyes, un cortejo imponente de disfraces acompaña a tres figurantes, que representan los Reyes Magos, de la basílica de San Eustorgio hasta el "Duomo", donde el arzobispo celebra misa solemne.
En la Valtellina septentrional hay una tradición que dice de saludarse, la mañana del día de los Reyes, con la palabra dialectal "Gabinàt" (o Ghibinet en Livigno). Probablemente ésta palabra es un trabucado del alemán Gaben-nacht, "noche de dones", en recuerdo de los dones llevados por los Reyes. Él que no responda enseguida a ese raro saludo, tiene que pagar prenda y ofrecer un regalito (en la antigüedad ésta costumbre estaba difundida también en la cercana Val Camonica centro-septentrional, véase Prestine).
En la provincia de Treviso hay la costumbre de encender grandes fuegos en las plazas de los pueblos el día antes de los Reyes ("panevín"). Seguramente es una tradición que tiene sus orígenes en las creencias precristianas relacionadas al solsticio de invierno. Según el rumbo de las chispas se adivina como va a ser el año que acaba de empezar: "Se' e faive va al garbin, parecia 'l caro pa' ndar al muin. Se 'e faive va a matina, ciol su 'l sac e va a farina". Si las chispas van hacia el sur-oeste, hay que preparar el carro para ir al molino; si las chispas van hacia oriente, hay que coger el saco e ir a buscar harina. Sin embargo la explicación popular de ésta tradición es que esos fuegos sirven para iluminar el camino de los Reyes Magos en su búsqueda de la cueva de la Natividad. Cerca de la chimenea se bebe "vin brulè" (obtenido hirviendo vino con clavos de olor y canela) y se comen pasteles típicos, entre cuales la "pinsa".
Otra leyenda de Lombardía, originada en Varese, cuenta que en su transporte de Milán a Colonia, los cuerpos de los Reyes pasaron por Busto Arsizio, precisamente por el barrio de "via Savigo". En ese lugar los habitantes les dedicaron una puerta, derribada en 1880. Aún hoy en día, el día antes de los Reyes, en Busto Arsizio se celebran estos echos con una fiesta en la que se enciende un fuego cerca del barrio de "via Savigo". El día siguiente sale un cortejo de disfraces que celebra ambos el viaje de los Reyes hacia Belén y el transporte de sus cuerpos a Colonia.
(Traduzione di Marta Rigon)

Italienischen Brauchtum
Im Norditalien (Lombardia) ein stattlicher Zug in Sitte begleitet drei "Figuranti", die die Magi verkörpern, von der Basilika von Sant'Eustorgio zum Dom in Mailand, der Morgen von der Epiphanie, wo der Erzbischof die feierliche Messe vorsitzt.
Es verbreitete eine Tradition, die vorschreibt, in hoher Valtellina, der Morgen von der Epiphanie sich scherzhaft grüßen mit dem mundartlichen Ausdruck  "Gabinàt" (oder Ghibinet in Livigno). Wahrscheinlich ist dieses Wort eine Entstellung des deutschen Gaben-nacht "Nacht von Geschenken" zu Erinnerung der gebrachten Geschenke von den Magi. Der der nicht sofort zum ungewöhnlichen Gruß antwortet, muß er  den Pfand zahlen und ein kleines Geschenk anbieten.
Es verbreitete den Brauch große Feuer in den Plätzen der Dörfer zum Vorabend von der Epiphanie (panevìn = Brot und Wein) anzuzünden in Provinz von Treviso und rundherum im Veneto. Sicher handelt es sich um eine Tradition, die die Wurzeln in den Glauben gebundene pre-Christianen zum Julfest versenkt, man soll nach der Richtung der Funken wie wird das Jahr sein, erraten: "Wenn die Funken zu südwestlichen gehen, bereitet man den Wagen vor, um zur Mühle zu gehen. Wenn die Funken zu Osten lenken, nimmt man den Sack und geht man Mehl suchen". Dennoch berichtet die volkstümliche Erklärung, die gegeben wird, daß diese Feuer dienen würden, um Licht zu den Magi zur Forschung von der Krippe der Geburt in ihrer Reise zu machen. Man trinkt "vin brulè" (Glühwein), mit Gewürznelken und Zimt gekochten Wein um das Feuer und man isst typische Kuchen zwischen dem der "pinsa" (Zanke).
Eine andere Legende von Lombardia, erzählt, daß während der Beförderung von Mailand in Köln gingen  die Körpern  der Könige Magi durch die Straße in Busto Arsizio (Kreis Varese). Hier widmeten die Einwohner ihnen  eine Stadttor im  1880. Noch heute zum Vorabend von der Epiphanie werden diese Tatsachen in Busto Arsizio mit einer Party erinnert, und ein Lagerfeuer angezündet wird.
Traditions italiennes
À Milan, le matin de l'épiphanie, un cortège imposant en coûtume accompagne trois figurants qui personnifientl le trois Rois Magi , de la basilique de Sant'Eustorgio à la Cathédrale, où l'archevêque préside la messe solennelle.

En haute Valteline elle est très répandue une tradition qui prescrit, le matin de l'épiphanie, de se saluer avec le terme plaisamment dialectal "Gabinàt" ou Ghibinet au Livigno. Ce mot est une mauvaise traduction de l'allemand Gaben-nacht probablement, "nuit de cadeaux", à souvenir des cadeaux portés par les Rois Magi. Qui ne répond pas au salut insolite  il doit rapidement payer le gage et offrir un petit cadeau.
En province de Trévise elle est répandue la coûtume d'allumer grands feux dans les places des pays à la veille de l'épiphanie, panevìn (Pain et vin). Il s'agit sûrement d'une tradition qu'il enfonce les racines dans les croyances pre-chrétiennes liées au solstice d'hiver, selon la direction des étincelles on devine comme ce sera l'an qui est en train de commencer: Si' et faive va au garbin, parecia 'l cher pa' ndar au muin. Si 'et faive va au matina, ciol sur 'l sac et il va à la farine", "Si les étincelles vont au sud-ouest, il prépare le chariot pour aller au moulin. Si les étincelles se dirigent à l'est, tu prends le sac et tu vas chercher farine". Cependant l'explication populaire qui est donné rapporte que ces feux serviraient pour faire lumière aux Magi dans leur voyage à la recherche de la grotte de la Nativité. Autour du feu on boit vin brulè, obtenu par le vin bouilli  avec des clous d'oeillet et cannelle, et on  mangent gateaux typiques parmi lequel le "pinsa"  (pince).

Une autre légende de Lombardia, raconte que pendant le transport de Milan à Cologne, les corps des rois Magi allaient par la rue à Busto Arsizio (le cercle de Varese). Ici les habitants leur consacraient une porte de la ville dans 1880. Aujourd'hui même à la veille de l'Epiphanie, ces faits sont rappelés dans Busto Arsizio avec une fête, et un feu de camp est allumé.

 


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