di Jost Maurin
Pubblicato in Germania il1 gennaio 2012 su Taz
Traduzione di Claudia Marruccelli per ItaliaDallEstero
Ministro per l'agricoltra Ilse Aigner |
Il ministro dell’agricoltura tedesco Aigner vuole controlli più severi sulle ditte incaricate di verificare e certificare i prodotti biologici in Germania. Non per questo però verranno impedite frodi sulle importazioni, come quelle provenienti recentemente dall’Italia.
La più importante proposta del ministro dell’agricoltura Ilse Aigner, in conseguenza del recente scandalo dei presunti prodotti biologici dall’Italia, non sarebbe servita a prevenire l’ultimo caso. La rappresentante politica del CSU chiede maggiore attenzione da parte dagli enti preposti ai controlli sui prodotti biologici in Germania. Queste ditte private verificano il rispetto da parte delle aziende della normativa vigente imposta dall’UE che regola la produzione biologica. Il caso recente di frode però si è verificato in Italia con la collaborazione di una ditta di controllo italiana, ha dichiarato al quotidiano di Berlino Tageszeitung il presidente della associazione tedesca per la produzione degli alimenti biologici (BÖLW ) Felix principe di Löwenstein.
All’inizio del mese di dicembre la polizia italiana aveva scoperto, una banda di truffatori che aveva messo in vendita anche in Germania 703.000 tonnellate di prodotti tradizionali spacciandoli per biologici, e quindi più costosi, per un ammontare di 220 milioni di euro. Il direttore regionale e un collaboratore esterno della ditta di controllo “Suolo e Salute” li avrebbero aiutati. Anche se non se ne conosce l’esatta consistenza, questo è stato il più grande scandalo che ha danneggiato in tutta Europa il settore del biologico, in cui lavorano in particolare agricoltori sostenitori della tutela dell’ambiente. In una conferenza stampa il ministero della Aigner riferendosi a questa vicenda ha spiegato recentemente che è stata presentata in parlamento una proposta di legge per la concessione delle autorizzazioni agli enti di controllo per il biologico. Se la camera approverà, già a partire dal mese di febbraio potranno entrare in vigore le nuove regole, tra cui quella che prevede per esempio, che le scadenze di controllo precedentemente previste con le autorità possono variare solo per “validi e fondati motivi”.
Il decreto sarà valido solo per gli enti di controllo sul territorio tedesco – ai rispettivi colleghi italiani allo stato attuale del recente scandalo viceversa non verrà contestata alcuna scorrettezza, di nessun tipo. “Non è quello che ci si aspettava da questa vicenda” dice Löwenstein. Ma quello che secondo Löwenstein deve essere migliorato, è il flusso delle informazioni proveniente dall’Italia verso gli altri paesi. “La comunicazione con le autorità italiane è pessima” dice il presidente dell’associazione. In caso di frode sospetta ci vogliono anche sei mesi per avere una risposta da Roma. Löwenstein spera, che ora qualcosa migliori. “Considero anche un compito del nostro governo locale, fare pressioni in questo senso”. Inoltre la Aigner dovrebbe impegnarsi maggiormente, affinché la Germania produca essa stessa più prodotti biologici, così da poter fare sempre più a meno di prodotti importati ad alto rischio.
La pressione della Aigner sull’Italia ha dei limiti
Più chiarezza sugli alimentari Bio |
Nel maggio del 2009 – durante le recenti frodi – tre rappresentanti tedeschi si sono recati in Italia per condurre una verifica sul sistema di controllo italiano. “Da allora non è cambiato assolutamente nulla nei procedimenti informativi sulle irregolarità” denuncia per esempio il responsabile della GfRS Società per il Controllo delle Risorse di Göttingen, Jochen Neuendorff.
Allo stesso tempo l’Italia è sempre più nel mirino per le sue irregolarità. Già un anno fa un allevatore biologico aveva venduto in Germania per un milione di euro maiali tradizionali spacciandoli per biologici. Tre anni fa si venne a sapere che un commerciante italiano aveva importato nella repubblica tedesca migliaia di tonnellate di grano tradizionale marchiato bio. Controlli sui pesticidi hanno mostrato che specialmente molti agricoltori biologici italiani utilizzano quelli vietati. Il portavoce della Aigner, Holger Eichele, ha risposto in maniera evasiva alla domanda, se il nuovo decreto avrebbe impedito il recente scandalo: “L’obiettivo consiste nell’intrecciare una più stretta rete di controlli e di garanzie”.
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