Critica al silenzioso tramonto di Pompei
Titolo originale: Kritik an Pompejis leisem Untergang
Pubblicato su Nzz Online il 31 ottobre 2011
Autore: Romina Spina
Traduzione: Claudia Marruccelli per Italiadallestero
Pubblicata sul Il Fatto Quotidiano
Crollo della Schola Armaturarum |
L’Ue prevede di assegnare 105 milioni di euro per il restauro del sito-patrimonio dell’umanità
Gli antichi resti della città di Pompei sono minacciati dal collasso. Dopo l’ultimo crollo l’Ue ha annunciato aiuti economici. Ci sono però grossi dubbi se questi aiuti destinati a salvare il sito, patrimonio dell’umanità situato nell’Italia meridionale, saranno sufficienti a salvarlo dallo sfacelo.
Un anno dopo lo spettacolare crollo della “Schola Armaturarum”, dove un tempo si allenavano per la lotta i gladiatori dell’antica Roma, i resti della antica città di Pompei, vicino a Napoli, sembrano condannati a una seconda lenta distruzione, dopo quella del Vesuvio nel 79 d.C. I crolli che si susseguono sempre più spesso nel sito archeologico, che richiama in Campania ogni anno circa 2.5 milioni di turisti da tutto il mondo, stanno causando aspre discussioni sul vergognoso stato di abbandono e l’incombente degrado di questo inestimabile patrimonio italiano.
La Schola com'era un tempo |
Dopo le dimissioni del precedente ministro Bondi, avvenute all’inizio dell’anno e a suo dire causate dal mancato appoggio del governo, nei mesi scorsi il suo successore Gianfranco Galan è stato più volte sotto pressione a causa della scarsa manutenzione di Pompei, pur avendo indicato come prioritaria la conservazione del sito archeologico e promesso maggiori risorse finanziarie per i lavori di restauro dell’area di Pompei in rovina. Ancor più accese sono divenute le note di rimprovero nei confronti di Galan, quando nonostante le rassicurazioni si sono verificati i nuovi crolli.
Ministro Bondi |
Ministro Galan a Pompei |
“Save Pompei”
Intanto ci si chiede se il recente crollo di Pompei sia da imputare soltanto alle scarse risorse finanziarie. Da una parte, i critici giustificano l’attuale politica culturale del governo perché il sito archeologico campano può essenzialmente fare a meno del finanziamento pubblico, poiché in realtà si autofinanzia con i proventi del turismo.
D’altro canto, nelle scorse settimane lo stesso sottosegretario ai Beni Culturali Riccardo Villari ha evidenziato più volte che nel frattempo avrebbe messo a disposizione sufficiente denaro per i primi lavori di risanamento nella antica Pompei. Quindi il sottosegretario, membro del PdL, lascia intendere che la colpa non sarebbe da attribuire ai politici.
Johannes Hahn |
Il sottosegretario ha inviato un appello a tutti quelli che sono interessati alla cultura, tramite la sua iniziativa “Save Pompei”, per adottare concrete misure per il salvataggio delle città in rovina. Accanto alle attese sovvenzioni da parte dell’UE, Villari spera che giungano anche finanziamenti pubblici e privati, oltre a esperti e tecnici di ogni settore disposti a mettere a frutto il loro talento per il recupero di Pompei.
Pompei, cartolina d'epoca |
Il sito archeologico nel frattempo è esposto a un’altra minaccia. Pompei contribuisce ogni anno con milioni di euro alle finanze regionali non solo grazie agli introiti provenienti dal settore turistico, ma riceve anche sovvenzioni economiche da enti italiani ed internazionali.
È ora evidente che la malavita organizzata sarebbe coinvolta nella gestione degli affari che riguardano Pompei. Nell’amministrazione del sito archeologico di Pompei si teme la presenza della Camorra, che in Campania – regione roccaforte – non perde occasione per arricchirsi.
Anche Villari ha parlato della presenza della camorra nell’ambito dei lavori di restauro. Dopo la concessione dei finanziamenti dell’UE, il Ministero della Cultura insieme alla Procura della Repubblica e le autorità poliziarie hanno voluto rafforzare i controlli intorno all’affare Pompei, secondo quanto ha dichiarato il sottosegretario. Tuttavia resta la triste consapevolezza che la camorra voglia trarre profitto anche dal patrimonio mondiale.
Pompei ai piedi del Vesuvio |
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