26 agosto 2011

Tutti al mare: Sommer, Sonne, Steuerfahnder


Pubblicato in Germania il18.08.2011, sul Süddeutsche Zeitung
Autore:  Andrea Bachstein
Traduzione di: Claudia Marruccelli
Le spiagge italiane sono affollate, ma non si tratta solo di turisti. Attualmente la polizia tributaria è a caccia di evasori fiscali sulle spiagge italiane. Tra sdraio ed ombrelloni in Italia le cose spesso non vanno proprio come si deve.

Tutti al mare, si dice in questo periodo. Roma è una città abbandonata. Anche se durante la seconda metà di agosto non sono tutti al mare, turisti e anziani romani tuttavia restano tutti assieme a farsi compagnia. I picchi del vuoto in città sono i giorni intorno Ferragosto. Aumentano sempre più, persone che non riescono a permettersi una vera e propria vacanza, ma che vogliono almeno godersi una gita sulle spiagge sovraffollate nei dintorni alla capitale.

Anche gli ispettori della Finanza si sono ora trasferiti lì. Mentre i bagnanti si dedicano al dolce far niente, la polizia tributaria ha controllato la quantità delle sdraio e dei variopinti ombrelloni.

Sono i primi sondaggi, i controlli proseguiranno per tutta l’estate, ma ciò che la Guardia di Finanza e gli ispettori dell’agenzia delle Entrate hanno verificato al primo colpo, fa impressione: gli stabilimenti che sono stati controllati nella zona tra Fregene, Ostia e Nettuno hanno dichiarato solo la metà dei loro incassi.

Personale assunto irregolarmente, false cifre sulle sdraio e sugli ombrelloni noleggiati, scontrini del bar mancanti – l’anno scorso, stimano i funzionari, non sono stati versati al fisco 5 milioni di euro da parte degli stabilimenti balneari della provincia di Roma.

L’associazione Balneari ora protesta, tutti i gestori degli stabilimenti vengono descritti come evasori fiscali a causa di una pecora nera. Le dichiarazioni dei redditi sono state appena presentate. Ufficialmente il giro di affari degli stabilimenti balneari ammonta in tutta Italia a quasi due miliardi di euro.

Lo stato italiano ha ceduto 25.000 contratti di concessione per le spiagge e ne ricava 97 milioni all’anno di euro – per ogni metro di spiaggia i concessionari pagano 24.20 euro. Quasi quanto devono sborsare in media per una sdraio e un ombrellone i turisti nel Lazio e in Liguria.

I prezzi sono abbastanza diversificati da regione a regione, giù al sud, in Calabria, si paga soltanto dieci euro. E naturalmente i prezzi dei bagni variano enormemente a seconda della località e dei servizi offerti. Una giornata al mare per una famiglia italiana in generale però non è a buon mercato: se si aggiungono un gelato e delle bevande, l’associazione consumatori Adoc ha calcolato che per quattro persone la somma può arrivare mediamente a 97 euro.

Dune tra Ostia e Fregene
Chi vuole fare un bagno a costi ridotti o senza spendere un euro, può in alternativa andare sulle spiagge libere o comunali. Che ne sono di belle, su cui si trovano anche bar e noleggiatori di sdraio, come sulle dune di Castel Porziano meglio note come i “Cancelli” a sud di Ostia. Tuttavia: le spiagge libere non sono proprio pulite dappertutto, si deve fare a meno delle docce e dei bagni, e - in particolare – i bagnini prestano servizio solo nei finesettimana.

Forte dei Marmi
Stesso mare, altro mondo, non si bada a spese in spiaggia: nell’esclusivo Twiga Beach Club di Forte dei Marmi in Toscana una giornata al mare per due persone costa 250 euro, in compenso si prende il sole tra i Vip sotto un baldacchino. E a Porto Cervo in Sardegna una coppia in Hotel di lusso paga 500 euro al giorno. Però se tutto questo denaro, speso in posti così, venga dichiarato al fisco, è tutta un’altra questione.
Porto Cervo

1 commento:

Wienermädel + Co ha detto...

Sehr interessant, an solche Summen hatte ich nicht gedacht!
LG