11 luglio 2011

Non lavori? I tuoi figli non mangiano!


Niente mensa scolastica per i figli dei disoccupati a Thonon-les-Bains (Alta Savoia)

Articolo pubblicato su Libération il 09/07/2011
Traduzione di Claudia Marruccelli
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Il sindaco di un paesino dell'Alta Savoia ha deciso di ridurre la mensa scolastica ai figli dei disoccupati, ad iniziare dal nuovo anno scolastico, motivo: "mancanza di posti".

"Quando ho deciso di iscrivere alla mensa, per il prossimo anno scolastico, mio figlio di dieci anni, come faccio da quattro anni, mi hanno ribattuto che quattro giorni a settimana non era possibile, perchè sono disoccupato", così ha raccontato Christophe, disoccupato da metà maggio, a conferma di un articolo pubblicato sul quotidiano Dauphiné Libéré. ""E' difficile spiegare ad un bambino che tutto ad un tratto, solo perchè suo padre è senza lavoro, non ha più il diritto di usufruire della mensa scolastica. E' una questione da adulti che non lo riguarda" ha sottolineato il papà intervistato da Agenze France Presse.
Il regolamento interno, votato dal consiglio comunale di Thonon-les-Bains nell'aprile scorso, richiede ai disoccupati di presentare al municipio, a partire dal settembre 2011, un giustificativo di presenza ad un colloquio di lavoro o ad un corso di  formazione, per permettere ai propri figli di pranzare alla mensa scolastica nei limiti dei posti disponibili. "Non abbiamo mai voluto accanirci contro i disoccupati, ma di fronte a dei problemi di disponibilità di posti, abbiamo dovuto stabilire un  criterio, che ci sembra giusto, quello della disponibilità dei genitori" si difende così il sindaco Jean Denais.


Secondo il sindaco, i bambini che usufruiscono regolarmente del servizio mensa è aumentato: nel 2000 le mense scolastice del comune hanno servito una media di 444 pasti al giorno, contro i 652 nel 2010. "Non vogliamo privare i bambini dei disoccupati della mensa, ma dare la priorità alle famiglie che lavorano e che non possono badare ai propri figli nel pomeriggio. Comunque nel primo mese di disoccupazione, il periodo necessario per la famiglia per organizzarsi, i bambini sono accolti in mensa regolarmente", precisa il sindaco.
"Il piano mensile di prenotazione, destinato unicamente ai genitori disoccupati, ci mette al bando, mentre noi non possiamo certamente andare fieri della situazione in cui ci troviamo. Inoltre nel mio caso, avrei comunque pagato la tariffa media prevista pari a 3.81 euro a pasto" lamenta Christophe.


Non sono solo i Leghisti italiani alla ribalta dei quotidiani per notizie del genere ...

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