31 maggio 2011

Semaforo sanitario - Hygiene-Ampel

Semaforo sanitario - Hygiene-Ampel
Süddeutsche Zeitung: Speisen nach Farben
di Stephan Handel 20 maggio 2011
 Traduzione di Claudia Marruccelli

Appeso all’ingresso serve per dare indicazioni ai clienti: è il semaforo sanitario. Eppure la normativa è considerata non praticabile dagli stessi incaricati dell’ufficio di igiene.

Il mondo politico e della gastronomia, l’amministrazione di Monaco di Baviera vedono in maniera scettica il „semaforo sanitario”, che esposto sulla porta di ingresso permette ai clienti di leggere lo stato di igiene di ristorante o di un bar.

Quindi i gestori sono obbligati ad esporre il barometro sanitario all’esterno del loro locale. La gradazione dei colori va dal verde al giallo al rosso. Una freccia mette in evidenza le condizioni igieniche del locale: il verde indica che non sono state accertate carenze igieniche, il giallo indica che le condizioni sanitarie sono parzialmente soddisfacenti e il rosso che le carenze igieniche sono gravi.

La Baviera, presente alla conferenza dei ministri per il consumo, si è espressa contraria al semaforo. “Siamo molto scettici” dichiara una portavoce del ministero per la sanità, competente per i controlli sanitari negli esercizi che somministrano cibo e bevande. Soprattutto non è chiara la modalità di applicazione del procedimento. “Finora i controlli sono stati eseguiti in maniera preventiva” ha dichiarato la portavoce. “Cioè: un Sushi Restaurant, che serve pesce crudo, viene sottoposto a controlli più frequentemente di una Pilskneipe [locale dove si può mangiare qualche spuntino bevendo soprattutto birra ndt].

Kneipe a Monaco di Baviera
In tal modo potrebbe nascere una distorsione dei fatti in entrambi i sensi: un gestore, che è stato classificato verde, potrebbe dormire sonni tranquilli e trascurare il proprio locale; conservando però il giudizio positivo fino al successivo controllo. “E quindi in realtà potrebbe non essere affatto segnalato col rosso. Il locale con gravi carenze deve essere chiuso” così prosegue la portavoce

La sezione dell’amministrazione provinciale, che effettua i controlli sanitari a Monaco di Baviera, la vede quasi allo stesso modo: „Fondamentalmente va bene incrementare le informazioni ai consumatori”, dice Andreas Bacher, dirigente della sezione competente. “Però tramite il semaforo vengono date indicazioni su uno stato di fatto e su una meticolosità [igienica] che in realtà non sono tali”. Ai controlli nei ristoranti sono preposti 46 impiegati dell’amministrazione comunale che bussano alla porta [dei locali] in media ogni sei mesi. “Naturalmente abbiamo situazioni problematiche che seguiamo più frequentemente – in particolare quelli che cambiano spesso gestione”, dichiara Bacher.

Se vengano rilevate carenze, il gestore di norma riceve un avviso di scadenza, entro cui deve mettersi in regola. “E nel caso resta ancora col rosso, il locale viene chiuso” così riferisce Bacher.

Birgit Netzle gestisce a Thalkirchen [vicino Monaco di Baviera ndt] il ristorante Asam-Schlössl ed è la vice presidentessa dell’unione bavarese dei ristoratori e albergatori. “Io non do molto peso al semaforo” dice, “In tal modo vengono denunciati pubblicamente i gestori e una situazione momentanea può significare la fine.

Lo hanno riconosciuto il ministro per l’ambiente e la salute Markus Söder [CSU Baviera ndt] e il ministro per la tutela dei consumatori Beate Merk [CSU Baviera ndt]. La Netzle piuttosto è del parere che il problema dell’ “accesso al settore” sia stato affrontato troppo alla leggera: chiunque può attualmente aprire un locale, non ci sono requisiti minimi di conoscenze per quanto riguarda l’igiene. Quindi l’associazione ha deciso di emettere per quest’autunno un “permesso in management gastronomico”, con cui il gestore possa dimostrare le proprie competenze – anche se volontariamente.

La decisione dei ministri regionali deve ora essere convertita in legge, cosa che il ministro per l’alimentazione, l’agricoltura e la difesa del consumatore Ilse Aigner [CSU Baviera ndt] ha promesso di portare rapidamente in porto. Birgit Netzle spera che, con il procedimento, l’associazione ristoratori a livello nazionale, metterà a riparo gli interessi dei gastronomi. “Io abbandonerei completamente questi semafori”, dichiara la Netzle. Da ultimo la sua attività e è stata controllata quattro settimane fa – con un risultato evidente: “Io avrei ottenuto il verde”.

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