26 gennaio 2011

Gli Onorevoli e i Tre voti

Stimmenkauf in Italien: Komödie von 1963 wird Youtube-Hit




Compravendita di voti in Italia: una commedia del 1963 diventa un successo su Youtube.

La risicata vittoria di Brlusconi in parlamento richiama una scena del film “Gli onorevoli” che sta spopolando su Youtube, il film ricorda alla nazione la scomoda verità.

I tre voti

Tre voti per salvare un governo? Mi dai tre voti, se ti affido qualche incarico? Non vi viene in mente il 14 dicembre, quando il premier italiano Silvio Berlusconi ha vinto a sorpresa la mozione di sfiducia alla camera per tre voti? Voti come quello del deputato Antonio Razzi, eletto all’opposizione in Svizzera, che Berlusconi avrebbe comprato.

Ma riguardo al dialogo riportato [una parte del video che non ho tradotto e che è riportato abbastanza fedelmente nell’articolo originale ndT], non si tratta di un verbale di una riunione clandestina dei fedelissimi di Berlusconi, bensì di un estratto dal film comico “Gli onorevoli” del 1963. Onorevole è il titolo, di cui si fregiano i deputati italiani e nella scena citata del film il famosissimo comico Totò impersona il ruolo di un deputato alle prime armi, che si fa introdurre nei meandri segreti della politica da due vecchi volponi.

Un Videohit

Dal 14 dicembre questo video sta spopolando in Italia sul sito di YouTube.
Chi digita l’espressione „tre voti“ in un motore di ricerca, ottiene subito parecchie varianti di questo video. Per molti italiani il film è la dimostrazione, che la compravendita di voti non è, né un’invenzione di Berlusconi, né un fenomeno nuovo, anzi fa quasi parte del DNA della politica italiana. Ciò potrebbe anche spiegare, per quale motivo la pubblica indignazione per la vittoria “comprata” del premier sia stata contenuta nei limiti/modesta. In effetti il calciomercato in politica è l’elemento principale dello spettacolo politico già da prima di Berlusconi. Nella prima repubblica, che è durata dal 1948 al 1992, si sono avvicendati più di cinquanta governi. Di regola i capi di governo sono stati democristiani, ma per assicurarsi la maggioranza, qualche neo premier ha dovuto tirare dalla propria parte qualche voto proveniente dall’opposizione.

Persino i comunisti, che nella prima repubblica venivano sistematicamente esclusi dal governo nazionale, sono stati coinvolti in questo mercanteggiare. Nel 1976 per esempio hanno accettato un governo di solidarietà presieduto da Giulio Andreotti. Questo ha avuto il suo prezzo, non solo sottoforma di concessioni politiche. Indirettamente i comunisti hanno partecipato sviluppando con generosità uno stato assistenziale e mettendo a disposizione [della popolazione n.d.T], le risorse delle regioni da loro governate in quantità superiori alla media, riferisce lo storico Ernesto Galli della Loggia. “ Perchè si vive bene in Emilia, in Toscana e in Umbria?” si domanda. Perché per quasi 40 anni hanno governato i comunisti, con il risultato che “a Perugia 20.000 abitanti hanno un posto di lavoro, invece a Roma [solo] 300.000”.

Senza freni
 Anche il giornalista ed scrittore Sergio Rizzo pensa che non ci sia niente di nuovo all’orizzonte. Nel suo libro “La cricca” descrive il sistema del protezionismo di questa primavera, che si è basato sull’ assegnazione di grossi appalti pubblici. In un’intervista con il [quotidiano svizzero n.d.T] Tages Anzeiger, Rizzo ha criticato con durezza questo fenomeno, ma ha anche affermato che fa parte integrante dell’Italia dalla sua fondazione e non è mai stato combattuto in maniera seria. La novità consiste nel fatto che Berlusconi con i suoi irrisolti conflitti di interesse “ non ha pià nessun freno morale”.

Non è un risultato di cui andar fieri, perciò forse gli italiani si consolano con Totò e il suo film. La verità sembra meno brutale in bianco e nero e se proviene dalla bocca del comico.

Nessun commento: