20 gennaio 2011
72 milioni di Euro - Das große Los
Senza [la rivendita] Tabacchi in Italia non funziona nulla. Una di queste piccole rivendite napoletane ora è famosa – grazie a due straordinarie vincite/poiché due giocatori vi hanno vinto una montagna di soldi.
„Per le ricevitorie nessuna percentuale sulle vincite! Sia chiaro per tutti!” Così è scritto a mano su un cartello appeso sulla porta aperta di un piccolo negozio di tabacchi e ricevitoria a Napoli diventato per un po’ famoso in Italia. Così come su un altro cartello è scritto “Ultimo dell’anno col botto – vinti 72 milioni di euro – giocati entrambi nella nostra ricevitoria”.
Due fortunati hanno vinto 36 milioni di euro nell’ultima estrazione della Lotteria nazionale. La cosa non è passato inosservata. Nunzia di Lorenzo, che gestisce assieme al marito la ricevitoria, riferisce del grosso viavai che c’è stato, giornalisti, telecamere, curiosi. Gli incassi non sono andati male. Il giorno seguente, anzi, sono arrivate molte più persone, che speravano anche loro di trovare qui la fortuna. Non si sa chi siano i vincitori. Ma per i residenti di Corso Vittorio Emanuele è stato un allegro avvenimento. Nunzia di Lorenzo la sera ha stappato lo spumante, la gente ha fatto un po’ di festa. Un paio di loro sono comparsi in TV, per dichiarare di non conoscere i nuovi multimilionari. In sostanza sarebbero persone che se lo meritavano.
Due giorni dopo nella cittadina tutto è tornato normale. Si tratta di una delle più di 50000 Tabaccherie, chiamate in genere semplicemente Tabacchi, senza le quali la vita di tutti i giorni sarebbe impensabile. Le rivendite, il cui cartello blu e bianco che mostra una grande T indicano la licenza per la vendita dei prodotti soggetti a monopolio, di regola sono molto più che rivendite di sigarette e ricevitorie del Lotto. E’ quasi certo che la vita di tutti i giorni sarebbe diversa senza di essi. Questo dipende sempre meno dalla varietà e dal tipo di prodotti in vendita. Può riguardare in varie situazioni quasi tutto, dai dolciumi ad articoli di cancelleria, giornali, giocattoli, articoli da regalo, souvenir o accessori per il mare. Alcuni Tabaccai vendono ancora per tradizione persino il sale. Poichè decine di anni fa era di competenza del monopolio di stato e si poteva comprare solo da loro, e fino ad oggi sulla maggior parte dei cartelli c’è scritto ancora “Sale e Tabacchi”. Ciò che rende i tabacchi così importanti, è il servizio semi pubblico che offrono. Vendono marche da bollo per documenti amministrativi, modulistica e spesso anche francobolli. Si possono ricaricare i cellulari, acquistare i biglietti per il bus o per il parcheggio, pagare il canone televisivo e le bollette per la luce, telefono, gas e persino le multe. Alcuni Tabacchi accettano vaglia o vendono biglietti per le partite di calcio e concerti.
Naturalmente non tutti i negozi offrono le stesse possibilità, ma complessivamente forniscono servizi di cui non si può fare a meno. E diversamente da molti uffici funzionano bene. Sono talmente necessari che sono costretti, a mettersi d’accordo per le ferie, in modo che in agosto nessun quartiere resti privo [del loro servizio]. Sono importanti, soprattutto nei centri residenziali delle metropoli, quasi quanto i servizi sociali. Qui si ritrovano i vicini per fare quattro chiacchiere e raccontarsi le novità. I tabaccai sanno quasi tutto quello che c’è di importante nella loro città. Chi cerca un artigiano o un motorino usato, ha buone probabilità di trovare il giusto consiglio. Spesso danno una mano alle persone anziane a compilare i moduli.
Coloriti e affollati.
Anche la tabaccheria di Nunzia di Lorenzo e di suo marito Maurizio Galassi è un punto di ritrovo di questo tipo. Hanno quasi esclusivamente clienti abituali [residenti in] questo angolo del quartiere benestante di via Chiaia. Si trova in una posizione medio alta [il corso Vittorio Emanuele è posizionato sul pendio della collina del Vomero], e in qualche modo sono riusciti a restare fuori per un pezzo di strada dai primi mucchi di spazzatura. Il Corso Vittorio Emanuele è il tipico quartiere che riunisce un miscuglio di piccoli negozi, filiali di banca e vari locali. Accanto alla ricevitoria c’è una macelleria dalla vetrina piena di polli arrosto. Il bar Dany un po’oltre è illuminato all’interno da luci dai toni viola e lì vicino c’è un negozio davanti al quale filetti di baccalà nuotano in sacchetti di plastica. Una signora anziana dice che viene nella tabaccheria ogni giorno. Adesso, indossando un elegante cappotto col collo di pelliccia, è seduta di fronte ad una macchinetta mangiasoldi/Slot-machine, che di questi tempi hanno trasformato molte tabaccherie in piccoli casinò. Ogni tanto scroscia una cascata sonante di monetine dalla macchinetta, circa 30 euro. Un po’ alla volta la signora rimpinza di nuovo la Slot e chiacchiera con Nunzia di Lorenzo e il signore [seduto] alla seconda macchinetta. Così trascorre il pomeriggio, anche se [in un posto] alquanto stretto. Il negozio è minuscolo, forse 12 metri quadri, almeno la metà è riservata ai clienti.
Con tre o quattro persone il locale è strapieno. È variopinto e affollato. A sinistra accanto all’entrata è seduto Maurizio Galassi dietro ad una vetrinetta, ed è occupato con i terminali che sono collegati con la Lottomatica oppure con le ricariche telefoniche dei loro clienti. Sua moglie è al banco davanti uno scaffale pieno di pacchetti di sigarette. Ovviamente è la merce principale del negozio. Giocattoli di plastica dai colori sgargianti: bamboline e servizi da thè di colore rosa, palline e paperelle riempiono tutte le vetrine. Da un angolo penzolano sacchetti di patatine, c’è posto anche per uno scaffale pieno di carta e scotch. Sul banco fanno bella mostra trespoli per caramelle, gomme da masticare e cioccolata, e dappertutto penzolano biglietti e schedine. Anche già compilate, che la Lottomatica emette a sorteggio. Due di questi hanno portato quei milioni benedetti.
Due ragazzi che indossano giubbotti di pelle e che hanno appena acquistato dei Gratta e vinci, dicono che questo negozio porti fortuna, e che lo pensavano già prima della spettacolare vincita. È possibile che questa fiducia abbia a che fare con Nunzia di Lorenzo. La 35enne ha qualcosa di radioso in sé e una innata cortesia, perchè non dovrebber anche poratr fortuna. Della supervincita ne parla senza invidia, “sono felice che abbiamo portato fortuna ad altri” dichiara.
Il carattere del gestore è chiaramente un fattore importante in ogni tabaccheria. 18 anni fa Nunzia di Lorenzo e suo marito hanno preso in gestione la rivendita, allora non erano ancora sposati. Il lavoro le piace chiaramente, dice, le piace avere a che fare con la gente. E la gente lo apprezza. Pietro Testa, un signore attempato con giacca a vento e berretto di lana dice, che ci viene perché i gestori sono gentili. Ci viene più volte al giorno, abita poco distante da lì. “Sono in pensione, mi faccio un giretto e passo il tempo”. Qui può sempre contare su una chiacchierata, dicono scherzando, e talvolta, riferisce il signor Testa, il marito di Nunzia di Lorenzo, di solito molto tranquillo, cantano nel negozio, canzoni napoletane è chiaro e sono anche bravi.
Naturalmente, Testa gioca anche al lotto, ed è curioso di sapere chi sono i milionari. Non è proprio invidioso. In compenso è un po’ orgoglioso, quando racconta, che lo hanno intervistato alla TV, quando si è saputo del biglietto vincente. E comunque ci vede una vittoria in ogni caso: della bella Napoli non si parla solo a causa della crisi dei rifiuti e della camorra, ma finalmente di qualcosa di positivo. Grazie ad un meraviglioso normalissimo piccolo tabacchi.
Süddeutsche Zeitung
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