29 settembre 2010

Una scuola sponsorizzata dalla Lega - En Italie, une école estampillée Ligue du nord


Le Monde - En Italie, une école estampillée Ligue du nord


In Italia, una scuola firmata/sponsorizzata Lega Nord

L’inaugurazione di una nuova scuola ad Adro (in Lombardia), paesino di 7000 abitanti amministrato dalla Lega Nord, ha fornito al partito anti-immigrati, principale alleato di Silvio Berlusconi, una nuova dimostrazione della sua capacità di vendersi quasi per nulla/gratis alle campagne pubblicitarie. Non c’è stato un quotidiano o un sito Internet che non abbia ripreso la notizia: la scuola è farcita/piena del simbolo leghista del “sole delle Alpi”, un fiore stilizzato a sei petali chiusi in un cerchio. E’ presente sullo zerbino/all’ingresso, sui banchi degli alunni, sugli armadi di classe e persino sul tetto dell’edificio, circa 600 immagini. Circostanza aggravante: l’edificio porta il nome di Gianfranco Miglio (1918 – 2001), politologo, senatore e ideologo dell’autonomia delle regioni del nord Italia.

Di fronte alla polemica, il sindaco Oscar Lancini, ha fatto il finto tonto/ha fatto finta di niente. Un’abitudine. Già nel mese di aprile aveva ottenuto una “prima pagina” da fare invidia, quando decise di sospendere la mensa agli alunni i cui genitori non pagavano la retta. Cioè ventiquattro bambini, la maggior parte di origine straniera. Accusato di razzismo, Lancini aveva replicato: “Chi non paga, non mangia”.
Questa volta minimizza. Il sole delle Alpi appare dappertutto? “Ma è un segno di identità locale, non ci posso fare nulla se la Lega ne ha fatto il suo simbolo. E poi non è la svastica.” Sabato 18 settembre, il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini, fino ad allora ben disposta nei confronti dell’iniziativa, ha dovuto rendersi conto che molti italiani ne erano rimasti stupefatti. E’ quindi intervenuta chiedendo la rimozione dei simboli leghisti nella scuola di Adro.

Nel frattempo, la Lega Nord ha ottenuto quello che cercava: pubblicità. Nel dicembre del 2009, il sindaco di Coccaglio, altro paesino della Lombardia, era ricorso alla solita vecchia scusa del buon senso per giustificare un’operazione, denominata “Bianco Natale”, che era mirata alla verifica da parte della polizia municipale della regolarità degli immigrati residenti nel suo comune. “L’espressione è forse infelice – aveva ammesso il sindaco di fronte alle proteste – ma il censimento termina a Natale, e in questo periodo non è raro che nevichi”.

Il “bianco Natale” si è rivelato inconcludente come molte altre incredibili iniziative della Lega. Chi è che parla ancora di “pattuglie cittadine” presumibilmente “per proteggere le persone oneste” e mettere in luce le autorità locali che le reclamano a gran voce? Autorizzate dal governo, più di un anno fa, a tutt’oggi non sono state attuate in nessuna regione italiana. Di questi tempi, la Lega preparava le elezioni europee del 2009, anno in cui ha raddoppiato i suoi risultati, poi le regionali del 2010 in cui ha dovuto togliere le castagne dal fuoco che aveva acceso vincendo nel Veneto e in Piemonte.

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