16 luglio 2010

Operazione contro la Mafia in Calabria. Opération contre la mafia calabraise

ITALIA: VASTA OPERAZIONE CONTRO LA MAFIA CALABRESE


La polizia italiana ha condotto martedì un’operazione di ampia risonanza contro la mafia calabrese e ha fermato 258 persone nell’Italia del sud, così come nelle ricche regioni del nord, diventate “il polmone economico” della ‘Ndrangheta. Tale operazione di dimensioni senza precedenti dal 1995 ha mobilitato 3000 poliziotti in Calabria, nel sud e in parecchie regioni ricche del nord, e ha in particolare permesso l’arresto di Domenico Oppedisano, 80 anni, considerato il numero 1 della ‘Ndrangheta. Secondo la stampa italiana, era stato nominato “capo crimine”, alla guida della “provincia”, organismo che riunisce e comanda i clan mafiosi calabresi, nell’agosto scorso.

I sospettati sono stati fermati in particolare per associazione mafiosa, omicidio, detenzione e traffico d’armi, estorsione, questo dichiara la polizia in un comunicato. La polizia ha anche sequestrato beni, armi e droga per un valore di parecchie decine di milioni di euro, ha precisato l’agenzia italiana ANSA. “Si tratta della più grande operazione svolta in questi ultimi anni contro la ‘Ndrangheta colpita nel cuore della sua essenza sia dal punto di vista organizzativo che patrimoniale”, si rallegra il ministro degli Interni Roberto Maroni rivolgendo le sue congratulazioni alle forze della polizia. Il capo del governo Silvio Berlusconi si è da parte sua rallegrato di “ questi grandi successi ottenuti contro l’organizzazione criminale, che non hanno uguali nella storia del nostro paese” mentre il ministro degli interni, Roberto Maroni, si è felicitato che la ‘Ndrangheta sia stata “colpita al cuore nella sua organizzazione e nel suo patrimonio”.

La mafia più temuta d’Italia

Tra le persone arrestate figurano il “boss” della cosca in Lombardia – regione del capoluogo Milano -, numerosi imprenditori che lavorano nel settore della sanità, tra cui il direttore della ASL di Pavia. Tali arresti “confermano che il nord dell’Italia è il vero teatro delle operazioni della ‘Ndrangheta”, ha dichiarato il procuratore antimafia Alberto Cisterna. Il settore della sanità è quello “che prediligono poiché permette loro di stabilire contatti con uomini politici ed amministratori pubblici” ha aggiunto.

Questa operazione interviene dopo una serie di omicidi commessi nel quadro di un tentativo, fallito, di presa del potere nel cuore dell’organizzazione del ramo del nord del paese, ha sottolineato. I clan del nord hanno compreso che costituivano “il cuore finanziario e politico della cosca”, ha spiegato Cisterna, ma la ‘Ndrangheta vuole “mantenere la conduzione e le strategie in Calabria, regione da cui vengono tutti i boss”. Per l’esperto di mafia Lirio Abbate, giornalista del settimanale “L’Espresso”, l’operazione indica anche che la ‘Ndrangheta “è organizzata in una struttura verticale e non orizzontale come si pensava”. Inoltre questa cosca ha “il potere di inquinare le amministrazioni comunali che erano fin’ora fatte salve dall’assalto della criminalità”, ha spiegato.

L’organizzazione ha ramificazioni in tutto il mondo

In questi ultimi decenni, la ‘Ndrangheta è diventata la più importante e temuta delle quattro organizzazioni criminali in Italia, che includono la Camorra nella regione di Napoli, Cosa Nostra in Sicilia e la più piccola Sacra Corona Unita (SCU) nelle Puglie (sudest) . Specializzata in particolare nel traffico di droga, soprattutto la cocaina, la cosca ha ramificazioni in tutto il mondo, in particolare in Germania, Canada, Svizzera e Australia. Secondo l’istituto italiano EURISPES, il giro d’affari della ‘Ndrangheta raggiunge i 44 miliardi di euro, grazie soprattutto al traffico di droga e d’armi. Lunedì, la polizia aveva sequestrato beni per un valore di 1.3 miliardi di euro in operazioni distinte miranti sia alla ‘Ndrangheta che alla Camorra. Quella rivolta alla ‘Ndrangheta ha permesso il sequestro di beni del valore di 330 milioni di euro appartenenti all’uomo d’affari Gioacchino Campolo, detto “il re del poker”.

Le Point.fr

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