09 luglio 2010

L'Italia privata dell informazione. L'Italie privée des informations

L’Italia privata dell’informazione


I giornali denunciano da molte settimane la politica del governo di Berlusconi, in particolare pubblicando dei riquadri evidenziati in giallo che dicono ” Con la legge bavaglio, non leggerete più questo articolo” riferiti a numerosi articoli, la maggior parte inerenti a faccende di corruzione.

L’Italia sarà privata dell’informazione venerdì, senza giornali, ma anche senza televisione ne’ radio, a causa di uno sciopero dei giornalisti e degli editori contro un progetto di legge del governo di Silvio Berlusconi che limita le intercettazioni telefoniche e le loro pubblicazioni.

Invitati a questa “giornata del silenzio” dalla federazione nazionale della stampa (FNSI), i giornalisti della carta stampata si sono fermati giovedì, in modo da impedire la pubblicazione dei quotidiani venerdì, mentre i giornalisti delle agenzie di stampa, i siti Internet, televisione e radio incroceranno le braccia venerdì, privando la penisola delle notizie essenziali.

“E’ un gesto di responsabilità da parte dei giornalisti italiani che intendono denunciare il governo ed attirare l’attenzione di tutti i cittadini su una legge che colpisce la protezione della legalità, la lotta contro la criminalità e la libera e trasparente circolazione dell’informazione” scrive in prima pagina il quotidiano La Repubblica, quotidiano vicino alla sinistra.

Il progetto di legge adottato dal Senato il 10 giugno e che deve ancora essere approvato dalla Camera dei Deputati, prevede fino a sei mesi di prigione e un’ammenda che arriva fino a 464.700 euro per gli editori dei giornali e della stampa audiovisiva che diffondono gli ascolti o le registrazioni audio e video durante un’inchiesta giudiziaria.

Berlusconi difende questo testo in nome del rispetto della vita privata e dei diritti della difesa, ma l’opposizione di sinistra e la maggioranza dei mezzi di comunicazione vi scorgono un tentativo di mettere la museruola alla stampa e impedire la divulgazione di informazioni imbarazzanti per il capo del governo.

“Una giornata di silenzio che parla (…) poiché la protesta è un grido di allarme di coloro che si sentono preoccupati per gli effetti della legge”, scrive nel suo editoriale la principale testata italiana Il Corriere della Sera.

“Il diritto alla vita privata e il diritto all’informazione possono coesistere, come avviene già in numerose democrazie. Perché anche da noi no?”, si domanda il giornale.

Una settimana fa, molte migliaia di persone avevano già manifestato a Roma contro questa “legge bavaglio” che potrebbe nel frattempo subire delle modifiche durante l’esame alla camera dei deputati.

http://www.cyberpresse.ca/international/europe/201007/08/01-4296492-litalie-privee-dinformations.php?utm_categorieinterne=trafficdrivers&utm_contenuinterne=cyberpresse_B13b_europe_287_section_POS1

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