06 giugno 2010

Il Giro d'Italia 2010: visto da una dilettante


Questi sono i trofei ambiti da tutti i partecipanti al Giro d'Italia, 4 maglie da indossare, 4 maglie di quattro colori diversi, quattro stupendi colori accesi:
Rossa, per la classifca a punti (chi vince più tappe);
Bianca, per il miglior giovane in gara;
Verde, per il miglior scalatore;
Rosa per il più veloce tra tutti.
Naturalmente ci sono premi in soldi, che saranno divisi tra tutti i componenti della squadra. Ma la maglia la indossa il vincitore, e non una maglia sola, perchè ogni volta che si vince, ossia in ogni tappa, c'è una maglia nuova, e così può succedere come qualcuno ha bisogno di un "armadio nuovo" come quest'anno:
Richie Porte si è portato a casa ben 18 Maglie Bianche; Matthew Lloyd  15 Maglie Verdi; Cadel Evans 8 Maglie Rosse; David Arroyo e Alexandre Vinokourov 5 Maglie Rosa cadauno.
Ma il Giro lo vince chi si dimostra il più veloce tra tutti sulla lunghezza di tutte le tappe, il più veloce ma anche il più tenace, il più grintoso, il più coraggioso, il più generoso.
E si, questa gara ciclstica non è solo un ... Giro in bicicletta tra le bellezze d'Italia, una passeggiata su due ruote attraverso monti e pianure, lungomari e stradine di campagna, è una gara di resistenza, sotto la pioggia, sotto il sole, a volte persino sotto la neve, su asfalto, terra, ciottolato, cadendo e rialzandosi, stringendo i denti e piangendo. In questa gara vince davvero il "migliore", ma quest'anno hanno vinto in due: il più grintoso Ivan Basso e il più generoso Vincenzo Nibali.

Sportivi dopati, ciclsti che si "fanno" di emoglobina, non sono un'esperta, ma capisco che per raggiungere certe performance tutti tentano tutto, persino il proibito pericoloso, pur di "arrivare UNO". Le squalifiche fioccano, alcuni ciclisti spariscono dalla circolazione, altri pagano e si rialzano,  per ricominciare con un nuovo spirito e dimostrare che ... Si può fare! Nessuno è immune al doping, non mi illudo che ci sia qualcuno "pulito", il trucco è ... riuscire a restare sotto i limiti del consentito. 
Eppure per me il ciclismo resta una bella prova di coraggio e tenacia. Quanti di noi amerebbero pedalare sotto la pioggia battente delle regioni del Nord Europa o sotto il sole cocente degli Emirati Arabi; quanti avrebbero il coraggio di lanciarsi a tutta velocità giù per la discesa del Mortirolo senza guard rail; quanti si farebbero 3480 km ad una media di quasi 40 km/h in 21 giorni.
Il ciclismo è uno sport di squadra e in queste squadre c'è chi sprinta e chi tira, chi scala e chi va a prendere le borracce d'acqua, chi pedala e chi ... cammina. Ognuno il suo ruolo, sulle ruote e ... per terra. I ciclisti non potrebbero raggiungere certi risultati se non ci fosse il lavoro di squadra: tecnici meccanici, massaggiatori, facchini, capitani e gregari, ognuno il suo ruolo.


Il Giro è bello perchè anche chi perde è un campione.
La "Maglia Nera" è per l'ultimo in classifica, quest'anno l'italiano Marco Corti. Questa maglia in verità non esiste più da anni, perchè per aggiudicarsela, in passato qualcuno ... andava a funghi ... o per osterie.
Anche le delusioni possono essere fonte di emozioni,  come per  il grande Carlos Sastre, protagonista di due tappe di montagna l'anno scorso ma quest'anno irriconoscibile, gli occhi tristi di questo spagnolo mentre firma autografi e si concede ai suoi tifosi mi hanno commosso.
E come non concludere con il mio preferito, Gilberto Simoni, il vecchio leone brontolone, che non ha mai gettato la spugna, combattendo con i più giovani, picconando con le sue considerazioni, e sfilando in passerella a Verona in ... camicia e cravatta Rosa (abilmente camuffati sotto la maglia regolamentare), a lui vanno i miei applausi, a lui e a tutti quelli che ancora pedalano ... e girandosi ammirano la strada dietro di sè.

Der "Giro d'Italia" ist ein 21 Tage Radrennen, der jedes Jahr zwischen Mai und Juni stattfindet.
Es gibt Pokal und 4 Trikot:
Das Rote Trikot für den, der mehr Etappen gewinnt;
Das Grüne Trikot für den besten Kletterer;
Das Weisse Trikot für den besten Jüngen;
Das Rosarote Trikot für den schnellesten Radfahrer.
Man fährt die ganze Italien durch, von den Südtirol bis zu den Inseln Sizilien. Man radelt mit dem Regen und der Sonne, auf den Straßen und den Schotterwegen, hoch in den Dolomiten und den Seen entlang.
Dieses Jahr der Sieger ist der Italiener Ivan Basso, der schnelleste, der das Rosarote Trikot in Verona (letzte Etappe) angezogen hat. Der beste Kletterer war der Engländer Matthew Lloyd, der beste Jünge war der Autralier Richie Porte, der mehr Etappen gewonnen  hat war Cadel Evans, noch ein Australier (Tasmanien).


 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Hallo liebe Claudia!
Das freut mich sehr, dass Du hier mal wieder etwas schreibst :-)
Danke für Deine Übersetzung.
Sind dei Radfahrer bei Euch wo Du wohnst vorbeigefahren, oder bist Du extra gereist, um diese Fotos zu machen.
Das ist schon bewundernswert, wenn die Sportler solche Strapazen auf sich nehmen, um ihr Ziel zu erreichen.
Ganz liebe Grüße an Dich von:
Bsate

ClaTi ha detto...

Hallo Beate, ich hatte über Facebook zuviel mich gewidmet, jetzt möchte ich mein verlorenes Zeit wieder mitnehemen.
Il Giro d'Italia fährt immer in unseren Region auf dem Po Ebene und in den Dolomiten vorbei, dieses Jahr war ich auf dem Cima Grappa (Bergetappe) und in Verona (Endeetappe). Radrennen finde ich begeisternd!!!!

Wienermädel + Co ha detto...

Schön, dass du wieder da bist, ein interessanter Bericht über einen tollen Wettbewerb!

Liebe Grüsse