13 febbraio 2012

Specchio, specchio delle mie brame, chi è il più ... ricco del reame?

Troppi ricchi uccidono le tasse


di Philippe Askenazy
Pubblicato in Francia su Le Monde 10 febbraio 2012
Traduzione di  Claudia Marruccelli per ItaliaDallEstero

Indici indicatori della ricchezza pro capite nei paesi europei
Il dibattito in corso nell’ambito dei due turni delle presidenziali in Finlandia, uno dei rari Paesi europei che elegge un Presidente a suffragio universale diretto, come noi [in Francia, N.d.T.], è dominato dal problema della solidarietà europea. Anche se fortemente attaccati all’euro, i finlandesi si interrogano sulla loro partecipazione all’aiuto ai paesi del sud Europa che può far vacillare la loro tripla A.
Già attuato per la Grecia o l’Irlanda, un eventuale aiuto all’Italia, e addirittura un giorno alla Francia, sembra ben meno giustificato. Se l’economia finlandese trae ampi benefici dal mercato europeo, si deve estendere la solidarietà anche ai Paesi ricchi ma incapaci di gestire i propri conti pubblici?
Di fatto, malgrado un prodotto interno lordo per abitante di un terzo superiore a quello dell’Italia, la Finlandia non è ricca come l’Italia.Per ricchezza, qui intendo il patrimonio netto disponibile dello Stato e della popolazione. Ma come si arriva a questo dato?
Cominciamo dallo Stato. Il debito pubblico lordo tocca il 120% del PIL in Italia e il 50% in Finlandia.
Per misurare il debito netto è opportuno tener conto delle entrate pubbliche relativamente liquide: giacenze d’oro, partecipazioni azionarie, fondi sovrani, ecc… Non prendiamo in considerazione il patrimonio immobiliare dello Stato: l’Italia non venderà mai il Colosseo.
Il Fondo Monetario Internazionale calcola una stima del debito pubblico netto. La differenza da questo punto di vista diventa cospicua: un deficit del 100% del PIL in Italia contro un surplus del 60% del PIL in Finlandia. Lo stato finlandese quindi è ricco, mentre quello italiano è molto indebitato.
Passiamo ai privati. Ogni anno il Credit Suisse, nel suo Global Wealth Report, propone una seria analisi del patrimonio privato di numerosi Paesi. Le cifre sono spettacolari.
Nel 2011, il patrimonio netto dei privati in Finlandia pesa circa per il 280% del PIL, circa 5 volte quello statale. Ma in Italia, questa cifra raggiunge circa il 590% del PIL. I patrimoni privati degli italiani quindi risultano “sproporzionatamente” ricchi.

Paesi in difficoltà nella zona Euro
“Patrimonio liquido netto” del Paese

Sommando il debito statale netto al patrimonio netto della popolazione si ottiene in qualche modo il “patrimonio liquido netto” del Paese: circa il 490% del PIL per l’Italia, contro soltanto il 340% in Finlandia, cioè un po’ meno di 130.000 euro per abitante in Italia e un po’ più di 120.000 in Finlandia. In questo modo, meglio si comprende perché i finlandesi vogliono che siano soprattutto gli italiani ad accollarsi il debito pubblico del loro Paese.
E com’è la situazione in Francia? Assomiglia molto più all’Italia che alla Finlandia. Il debito pubblico è dell’ordine dell’80% del PIL e il patrimonio netto della popolazione francese del 510 % del PIL. Complessivamente i francesi sono ancor più ricchi degli italiani, con circa 135.000 euro pro capite nel 2011. I tedeschi possono essere invidiosi: il patrimonio netto dei privati e quello pubblico arrivano al 320% del PIL, vicinissimi al risultato finlandese, ma con un PIL per abitante più basso, che raggiunge solo i 100.000 euro pro capite.

Ripartizione della ricchezza pro capite nei paesi dell'Eurozona
Quindi si configurano due Europe.

Quella degli Stati ricchi ma con una popolazione relativamente povera, e quella degli Stati indebitati ma con popolazioni mediamente ricche. I nostri vicini non hanno poi tutti i torti. Prima di invocare la solidarietà europea, la soluzione alle difficoltà della finanza pubblica in Italia e in Francia potrebbe giungere da sforzi a livello nazionale.
Ma non ci si deve limitare a prendere atto di questa situazione. Se il debito pubblico grava sulla globalità della popolazione, il patrimonio privato è ripartito in maniera ineguale. Il Credit Suisse rileva in questo senso che il nucleo della clientela delle grandi banche ginevrine è formato dal numero di milionari adulti espresso in dollari per Paese (una coppia vale 2 milioni). Nel 2011, secondo i calcoli della banca svizzera, la Finlandia ne possiede 80.000, la Germania 1,75 milioni, l’Italia 1,54 milioni… e la Francia 2,61 milioni!
Quasi il 9% dei milionari del pianeta vive in Francia. Ecco una buona notizia che il governo pubblicizza poco! Sarebbe quindi legittimo richiedere un sacrificio in primo luogo a tutti questi milionari. Un quarto dei loro patrimoni basterebbe a dimezzare il debito pubblico francese o ridurre ad un terzo quello italiano.
L’ostacolo quindi è politico. I milionari rappresentano il 5,5% della popolazione adulta in Francia e il 3,2% in Italia, contro solo il 2,6% in Germania e l’1,9% in Finlandia. Dato che i milionari sono più spesso iscritti nelle liste elettorali e vanno a votare più frequentemente, potrebbero rappresentare un dodicesimo dei votanti in occasione delle prossime elezioni politiche in Francia. Questo non giustifica una politica che protegge i grandi patrimoni a scapito della finanza pubblica?
Rpartizione della ricchezza pro capite nel mondo

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