20 luglio 2010
L'acqua è di tutti. Wasser ist ein Recht aller Bürger
1.4 milioni di firme contro la privatizzazione dell’acqua
I promotori della campagna referendaria sperano nella consultazione elettorale la prossima primavera.
Una campagna referendaria contro il decreto parlamentare che vuole privatizzare l’approvvigionamento idrico ha ottenuto un inaspettato grande successo. In meno di due mesi sono state raccolte 1.4 milioni di firme contro la privatizzazione dell’acqua. Il risultato è stato raggiunto da una coalizione di 150 comuni e provincie, associazioni consumatori e organizzazioni ambientaliste che hanno raccolto le firme. Le scatole contenenti le liste delle firme sono state presentate lunedì a Piazza Navona, nel cuore di Roma. I promotori dell’iniziativa sperano che, un referendum sulla privatizzazione dell’acqua possa essere promulgato nella prossima primavera.
La campagna è stata sostenuta anche dalla Lega del Nord, partito della destra federalista del governo che, contrariamente alla linea di condotta della coalizione di governo, a cui appartiene, ha boicottato la privatizzazione dell’acqua. “L’acqua è un diritto di tutti i cittadini deve restare nelle mani del popolo”, ha spiegato il parlamentare della Lega Marco Reguzzoni.
ACQUA PRIVATA
Secondo la legge che il governo Berlusconi aveva promulgato in Parlamento nel novembre scorso, a partire dal 2012 tutti i sindaci italiani devono provvedere per intero o in parte all’approvvigionamento dell’acqua presso società private. Le società idriche comunali devono cedere a privati almeno fino al 40% delle proprie quote azionarie.
I partiti dell’opposizione e le associazioni consumatori mettono in guardia di fronte a conseguenze negative di una privatizzazione del settore idrico in Italia, “acquedotti e impianti di depurazione necessitano di imponenti investimenti, che le società private non possono garantire senza l’intervento dello stato, da ciò si spiega l’innalzamento delle tariffe”, chiarisce la portavoce dell’unione a difesa dei consumatori Cittadinanzattiva.
Il ministro europeo Andrea Ronchi, promotore della legge, respinge le accuse dell’opposizione. “Non vogliamo guidare una privatizzazione selvaggia, bensì rendere possibile l’ingresso dei privati nella privatizzazione in maniera graduale” spiega il ministro.
Der Standard
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