Tempo andata e ritorno dalla baita Segantini: ore 2,45, da Passo Rolle ore 4,45
Caratteristiche: itinerario di interesse naturalistico, storico e panoramico che consente una completa esplorazione del monte Castellazzo nei pressi di Passo Rolle, contornato da aperti pascoli e con vista sulle Pale di San Martino e sull’alta valle del Travignolo.
Cima Castellazzo |
La baita Segantini si raggiunge con il Bus navetta, oppure a piedi partendo da Passo Rolle e transitando per la Capanna Cervino. (tempo da Passo Rolle alla Baita Segantini 1 ora circa). L’itinerario prende il via presso la Baita Segantini (mt. 2170 ) dopo circa cento metri in direzione della Val Venegiota. Dalla strada bianca, si prende sulla sinistra la stradina con la segnaletica “Castellazzo – trekking del Cristo pensante”, che poco dopo si trasforma in un comodo sentiero che procede in pianura e leggera discesa attraversando ampi pascoli e profondi canaloni, con visioni delle Pale di San Martino, la Val Venegia e la Marmolada.
Cimon della Pala e la Vezzana |
Alla fine della discesa, sotto i ghiaioni parte est del Castellazzo, si prende il sentiero di destra che prosegue dopo un centinaio di metri di salita, di nuovo in pianura e dove si possono vedere nel sottostante avvallamento sulla destra le casematte, resti della Grande Guerra. Arrivati al termine del tratto in piano del sentiero, nella parte nord-est del Castellazzo, il sentiero diventa mulattiera ben definita con a tratti numerosi muri a secco. La salita si presenta abbastanza irta nei primi 200 metri per poi salire in modo meno ripido e comunque con tanti tornantini. Finiti i tornanti la mulattiera diventa di nuovo sentiero e si inerpica in un lungo prato al termine del quale si arriva ad una selletta con una galleria e si incrocia il sentiero che sale lungo i ghiaioni, ora in disuso. Da qui si procede a destra passando davanti ad un rudere della guerra che segna la fine della salita. Da qui si può già intravvedere il Cristo pensante, che si raggiunge dopo circa 200 metri lasciando il sentierino in prossimità del tornante e prendendo a destra per circa 50 metri tra un camminamento della guerra.
Mulaz |
Il sentiero appena lasciato, prosegue sulla sinistra sino a raggiungere la cima vera e propria dove è situata una croce di legno costruita in ferro di corten, che con il tempo arrugginisce. La scelta del materiale è stata quella di fare una croce che abbia un grande riferimento agli oggetti della Grande Guerra rimasti sulla montagna e con il tempo arrugginiti, quali il filo spinato delle trincee, i pezzi di lamiera delle abitazioni precarie e gli oggetti di vita quotidiana dei soldati.
Marmolada |
Non mi sarei mai aspettata di trovare in cima al Castellazzo praticamente tutti i gitanti della domenica di Passo Rolle, cani senza guinzaglio alla ricerca del padrone perduto, bambini vocianti alle prese con bastoncini più alti di loro, turisti che bivaccacano pancia all'aria stesi al sole disseminando le rocce di cartacce e rifiuti, scout festosi con tamburelli e chitarre.
Tutti irrispettosi di un luogo che secondo qualcuno dovrebbe essere di meditazione e ricordo.
L'ultima moda lanciata da qualche personaggio televisivo a caccia di notorietà, che in questo modo ha reso famosa una cima che fino all'altro ieri tutti abbiamo tranquillamente ignorato, vista la magnificenza delle vette che si affacciano sulla Val Venegia e passo Rolle, a partire da sua Maestà Cimon della Pala, il Cervino delle Dolomiti, La Vezzana, la Cima di Focobon, quel che resta del ghiacciaio del Travignolo, fino al Mulaz.
Per chi ama davvero la montagna, i suoi silenzi, gli spazi incontaminati e l'asprezza del territorio, consiglio di evitare quasto trekking, almeno nelle giornate di festa ... e di preferire l'itinerario che partendo da Baita Segantini scende nella val Venegia costeggiando il Travignolo fino ai margini della Foresta di Paneveggio il val Venegiotta, servito anche da bus navetta per i più pigri.
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