27 febbraio 2012

Super Mario Bros - Les succès de Mario Monti

Il successo di Mario Monti [significherà] la fine dei politici in Italia ?

di Barry Moody
Pubblicato in Francia il 24 febbraio 2012
Traduzione di Claudia Marruccelli per ItaliaDallEstero
Testata: Nouvel Observateur
Super Mario Bros
Il successo del presidente del consiglio Mario Monti e del suo governo di tecnici, accolto favorevolmente in Italia come all’estero, crea del malcontento in seno alla classe politica italiana, ampiamente screditata in questi ultimi anni.

I prossimi mesi potrebbero anche dare vita ad un totale rinnovamento del panorama politico italiano, una rivoluzione paragonabile a quella provocata dall’operazione “mani pulite” che, esattamente vent’anni fa, aveva segnato la fine della potente Democrazia Cristiana.

All’epoca, questa grande opera di pulizia [del mondo politico] aveva portato in prigione centinaia di politici corrotti. Il socialista Bettino Craxi, ex capo di governo, era stato costretto ad andare in esilio (sic) in Tunisia, dove è morto.

“Tutto il sistema politico è in piena fase di trasformazione, grazie al successo di Monti e a causa della situazione europea (…) I partiti politici sono in crisi”, spiega un politico di centro sinistra. “Gli attuali partiti non sanno più come ritornare al potere e perciò sono inquieti”, rincara la dose un responsabile del governo Monti. “Non vedo come possano rimettersi in sella”.

Quando Mario Monti, Ex commissario europeo, è stato nominato capo del governo nel novembre scorso al posto dell’agitato Silvio Berlusconi, l’Italia era sull’orlo di una catastrofe economica che minacciava il futuro stesso dell’euro. Molti vedevano nella sua nomina una soluzione provvisoria destinata a calmare i mercati prima delle elezioni anticipate. Una questione di pochi mesi. Oggi, sono in pochi a scommettere su elezioni politiche prima della scadenza naturale nella primavera 2013. Anche Silvio Berlusconi non sembra più crederci.

“PROFESSORE” CONTRO “CAVALIERE”

Silvio Berlusconi e Mario Monti

Dietro le quinte si tengono discussioni volte a creare nuove forze politiche e a trovare una personalità in grado di prendere il posto di Mario Monti. Si fa sempre più spesso il nome dell’attuale ministro dell’industria Corrado Passera, ex amministratore delegato di Intesa Sanpaolo. Eppure l’UDC, e non è la sola, vedrebbe di buon occhio [la possibilità] che l’attuale presidente del Consiglio resti al suo posto dopo il 2013, anche se il diretto interessato non ne ha nessuna intenzione. Altri prevedono che Mario Monti sarà il prossimo presidente della Repubblica. L’attuale capo di Stato, Giorgio Napolitano, fautore di questo governo di “tecnici”, lascerà il Quirinale l’anno prossimo.

I successi del governo Monti – l’Italia ormai ha tassi di interesse del 5.5% sui mercati contro quelli oltre il 7% alla fine del regno di Berlusconi – non significano che il paese è fuori pericolo, considerato il suo debito ancora imponente e la sua recessione. L’agenzia di rating Moody’s ha declassato di nuovo l’Italia da A2 a A3, con outlook negativo. Ma i mercati danno prova di prendere in considerazione la differenza tra Monti, “il Professore” sobrio e serio, e l’eccentrico Berlusconi, i cui scandali privati ne avevano fortemente minato la credibilità. L’edizione europea della rivista Time, nel suo ultimo numero, ricorda l’accoglienza che è stata riservata al capo di governo italiano a Washington, dove è stato ricevuto a braccia aperte da Barack Obama, e mette in copertina la sua foto con un titolo eloquente: “Può quest’uomo salvare l’Europa?”, in forte contrasto con il titolo di appena tre mesi fa: Time pubblicava una foto di Silvio Berlusconi con il commento “L’uomo che sta dietro l’economia più pericolosa del mondo”.

“UNA CLASSE POLITICA SENZA CREDIBILITA’”

Premier a confronto sulle copertine di Time

Malgrado la cura di rigore loro imposta, gli italiani apprezzano il nuovo presidente del Consiglio, il cui livello di popolarità è quasi al 60%. Grazie a lui, sottolinea la classe dirigente italiana, contiamo di nuovo qualcosa in Europa. Di fronte alle esigenze di una Germania legata soprattutto alla riduzione del debito, Mario Monti si è fatto sentire e ha anche sollecitato misure in favore della crescita. Per la classe politica tradizionale, questa nuova situazione in Italia genera molte incertezze. “Nulla sarà più come prima. La classe politica ha perso credibilità a forza di incompetenza e corruzione”, questa è l’opinione di James Walston, dell’università americana di Roma.

“Dopo Monti sarà tutto diverso”, dichiara un politico vicino a Berlusconi. Per essere pronti ad affrontare le elezioni politiche dell’anno prossimo, i partiti politici, sia di destra che di sinistra, hanno dato inizio alle grandi manovre per presentare ai propri elettori un nuovo volto. Silvio Berlusconi, si dice nel suo entourage, vorrebbe creare una grande alleanza di centro che includa la propria formazione, il Popolo della Libertà, minacciato tuttavia dal [rischio di] una scissione interna, i centristi e anche l’ala destra del Partito Democratico. “Dopo Monti, i partiti devono presentare nuovi volti e forse anche nuove strutture per far sì che la politica ritrovi finalmente la sua nobiltà”, dice una persona vicina a Berlusconi. A meno che, come si auguravano nel XIX secolo i sostenitori di una società migliore per i meno abbienti, gli italiani forti dell’esperienza del “tecnico “ Monti preferiscano che “l’amministrazione delle cose” sostituisca finalmente “il governo degli uomini”.
Agenzie di rating: situazione europea da gennaio 2008 ad agosto 2011

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