21 ottobre 2010

Libertà di stampa 2010 - Liberté de presse 2010


L'Express: Où en est la liberté de la presse dans le monde

Dove c’è libertà di stampa nel mondo

L’associazione Reporters Sans Frontières ha pubblicato mercoledì l’ultima classifica sulla libertà di stampa. In crescita l’Europa del Nord ; in calo, la Tunisia, il Rwanda o la Francia.

Per essere bene informati, è meglio vivere in un paese del nord Europa, persino nel nord est. Per essere male informati non c’è niente di meglio che una sana vecchia dittatura, eritrea, coreana, turkmena, iraniana o birmana. In materia di libertà di stampa, gli anni passano ma le cose non cambiano. Con qualche sfumatura in più o in meno, i sondaggi di RSF, di cui l’ultimo pubblicato mercoledì scorso, sono dannatamente immutati.

In cima alla lista dei paesi che meglio difendono i loro giornalisti, si colloca un gruppo compatto che viene dal freddo, la Finlandia, l’Islanda e la Svezia – dove Julian Assange, il patron di Wikileaks, aveva sperato tempo fa di istallare il suo sito Internet. Solo i Paesi Bassi, la Svizzera e in minima parte l’Austria si collocano al livello dei paesi scandinavi. Seguono la Nuova Zelanda, l’Irlanda, la Danimarca e un paese dell’est, risorto alla grande dagli anni di piombo, l’Estonia.

In fondo alla lista dei primati, qualche peso massimo della diplomazia continua a sfidare i difensori dei diritti dell’uomo : l’Iran, lo sappiamo, ma anche la Cina dell’ultimo premio Nobel per la pace, tutt’ora in prigione, Liu Xiaobo, la Tunisia, la Libia, il Pakistan o l’Arabia Saudita si piazzano tra i 30 paesi meno rispettosi della libertà di stampa, in mezzo a paesi governati da dittature grottesche, come la Corea del Nord o la Birmania e alcune ex repubbliche sovietiche carenti in democrazia, dal Turkmenistan alla Bielorussia passando per il Kirghizstan, l’Uzbekistan o il Kazakistan.

E la Francia dove si colloca ? Negli ultimi posti, piazzata stabilmente nel cuore della lista, un 44esimo posto di cui il « pays des lumières », difficilmente può andar fiero. A suo carico, quà e là, « violazione della protezione delle fonti, concentrazione dei mezzi d’informazione, disprezzo e persino impazienza del potere politico verso i giornalisti e il loro lavoro, mandati di comparizione per i giornalisti, talmnte tanti episodi, che accentuano una tendenza già manifestatasi l’anno scorso e che confermano la « incapacità a ribaltare la tendenza » della Francia.

Unica « consolazione », non è la sola tra i paesi europei ad essere messa all’indice. L’Italia (49esima, come il Burkina Faso) conosce gli stessi problemi, mentre la Grecia (70a), la Bulgaria (70a) e la Romania (52a) controbilanciano i buoni risultati dei loro vicini del nord. « Come farà allora l’Europa a convincere i regimi autocratici a migliorarsi ? » si domanda RSF. Bella domanda !

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