10 agosto 2010

Siamo diventati antipatici. Wir sind unsympathisch geworden


Siamo diventati antipatici

La deprimente coscienza di sè degli italiani: un quarto si vergogna della propria nazionalità
Calcio, cos’altro? C’è un barometro delle opinioni più ideale per saggiare l’animo popolare, la frustrazione nazionale e la presunzione, i profondi preconcetti?

„ L’Italia è diventata antipatica“ si lamenta il quotidiano la Stampa, “in genere il mondo ci guarda con una certa leggerezza, un pizzico di ironia e qualche pregiudizio, ma anche con sempre più diffusa simpatia. Noi [gli italiani] siamo il paese dei furbi ad ogni costo, che va di pari passo con coloro il cui successo si basa sulla tenacia, sul lavoro, sulla sincerità, sul coraggio e la fantasia – qualità di cui anche noi [gli austriaci/i tedeschi] una volta eravamo orgogliosi “.

„Io non mi sento italiano, ma purtroppo o grazie a Dio lo sono “, aveva deriso/sfottuto il cantante Giorgio Gaber morto precocemente. Ad otto anni dalla sua morte la questione affligge più che mai gli italiani: purtroppo o grazie a Dio? Un quarto degli italiani si vergogna della propria nazionalità, e cala il numero di coloro che sono orgogliosi della propria cittadinanza, soprattutto al Nord, dove i sindaci della Lega del Nord considerano l’inno nazionale una canzone stonata.

In un editoriale del Corriere della Sera l’autore e giornalista Gian Antonio Stella invidia la Germania per la sua giovanile e multinazionale squadra di calcio, espressione di un nuovo spirito di identità. L’ammirazione per i tedeschi risale ad una lunga tradizione. A dire il vero oscurata da un pregiudizio altrettanto longevo: “I tedeschi amano gli Italiani, ma non li rispettano. Gli italiani rispettano i tedeschi, ma non li amano”.

Gli stereotipi influenzano li rispettivi concetti dell’altro tanto da oscurare/camuffare la visione della realtà? Questa domanda, ha fatto girare il Goethe - Institut, in un viaggio in treno da Berlino a Palermo. Le impressioni raccolte dall’italiano Beppe Severgnini e dal tedesco Mark Spörrle, posso essere lette nell’istruttivo blog/blog di informazione “Va bene? Wie ich fast zum Italiener wurde”.
Fondamentalmente vuol dire: gli italiani adorano quello che viene dal nord. Da anni hanno una gran voglia di uno stato efficiente. Secondo il parere della previdenza sociale l’Italia sembra “un eterno cantiere”, in cui discutibili architetti da strapazzo concordano sul proseguimento dei lavori – poiché non hanno alcun interesse nella chiusura dei cantieri.

Gli italiani secondo il parere del sociologo Giuseppe De Rita è un popolo dalle batterie scariche, che si rassegna e vede il futuro e l’Europa con crescente scetticismo: „ un popolo, in cui tutti parlano male di tutti“.

L’immagine austriaca dell’italiano coincide alla grande con lo spot pubblicitario/la pubblicità turistico/a: Montagne coperte di boschi, piste da sci, walzer e “Sakkertorte”. Domanda frequente:” Come si trova un biglietto per il concerto di Capodanno a Vienna?”

Anche negativi clichéés possono talvolta essere utili. Per esempio quando il giornalista Spörrle ha scoperto nel treno regionale siciliano delle splendide bigliettaie e carta igienica decorata con le farfalline: il suo entusiasmo era alle stelle/ non ha avuto limiti. Non si è smorzato neanche dopo la confessione che l’amministrazione ferroviaria ha appaltato i relativi lavori preliminari. “La ridicola e sbagliata supposizione che fosse parte di una meravigliosa montatura italiana” ha potuto a stento irritare Spörrle. Si porterà a casa, al suo ritorno ad Amburgo, la carta igienica.

Der Standard

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